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C’è l’accordo sul budget europeo 2015 ma le casse sono a zero

I negoziatori delle tre istituzioni dell’Unione europea hanno concordato finalmente un accordo preliminare per salvare il bilancio della cooperazione europea per il prossimo anno – ma le organizzazioni non governative avvertono che il pericolo di tagli non è ancora stato scongiurato, in quanto i fondi di sviluppo sono ancora a rischio di diminuzione fino alla metà del 2015 e i debiti potrebbero continuare a crescere. I rappresentanti del Consiglio europeo, della Commissione e del Parlamento europeo avevano raggiunto un consenso iniziale per una spesa nel 2015 fissata a 141 miliardi di euro  e nuovi impegni per 145 miliardi. Il Parlamento ha negoziato un finanziamento aggiuntivo per la ricerca e l’istruzione, così come un extra di 32 milioni per le azioni di politica estera, di cui 10 milioni di euro per azioni umanitarie.

 

Le parti hanno anche concordato un supplemento di  4 miliardi di euro per aiutare la UE a smaltire il crescente cumulo di fatture non pagate per spese sostenute nel 2014. A causa del crescente divario tra pagamenti e impegni, i debiti dell’UE sono aumentate da 5 miliardi di euro nel 2010 per più di 23 all’inizio del 2014. Secondo alcune stime, questa cifra potrebbe presto arrivare a 28 miliardi di euro.

 

La comunità europea delle ONG ha accolto con favore l’accordo, ma insiste ancora su quello che resta da fare. “Questo è un primo passo per affrontare la  crisi di liquidità immediata che minaccia i programmi di sviluppo e aiuto umanitario dell’UE in tutto il mondo,” ha dichiarato Karine Sohet di Concord. Alexandra Makaroff, capo dell’ufficio di Plan International dell’UE, ha definito l’accordo “il minimo richiesto perché la Commissione possa funzionare ed adempiere ai propri obblighi stipulati con i partner in tutto il mondo.”
Un particolare punto di preoccupazione è la situazione finanziaria di EuropeAid, la direzione generale responsabile per il finanziamento comunitario dei progetti di sviluppo. Si deve ancora affrontare un  deficit di finanziamento pari a 1,3 miliardi di euro e le casse potrebbero prosciugarsi già da metà del 2015.

 


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