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Renzi torna in Africa con due priorità, gli affari e la lotta al terrorismo

Mentre l’Europa ha lo sguardo concentrato sulla Grecia, Matteo Renzi torna, a un anno di distanza, in Africa, stavolta in Etiopia e Kenia, per rilanciare il ruolo della cooperazione internazionale italiana come chiave per affrontare le due emergenze del Mediterraneo: il terrorismo dell’Isis, che oggi ha colpito direttamente l’Italia con l’autobomba al consolato italiano al Cairo, e l’immigrazione con il dramma umanitario e gli sbarchi dei profughi davanti ad una Ue che fatica a trovare risposte comuni. Dopo il Mozambico, il Congo e l’Angola, il presidente del Consiglio sarà oggi ad Addis Abeba dove interverrà alla terza Conferenza Internazionale per il finanziamento allo sviluppo.

 

L’obiettivo dell’Italia è un rafforzamento consistente degli investimenti per la cooperazione internazionale. La strategia è di tornare ad investire sulla cooperazione in particolar modo in Africa per impostare una strategia di lungo periodo necessaria a risolvere davvero problemi come l’immigrazione. «Finché non si interviene in Africa, anche se ti dividi in parte le quote è un palliativo, non è una soluzione», è la tesi di Renzi. Che oggi, come nei giorni scorsi dopo l’attentato contro un resort in Tunisia, ha rinnovato la sua solidarietà per un impegno comune con Egitto e Tunisi contro la violenza del terrorismo jihadista. Il presidente del Consiglio, sentendo per telefono il presidente egiziano Al Sisi, ha garantito che «l’Italia non lascerà solo l’Egitto» nella lotta contro il terrorismo.

 

Ma l’Africa è strategica per l’Italia anche per le sue possibilità di investimenti oltre che per i giacimenti energetici che vedono l’Eni in prima fila in attività di estrazione. L’ex colonia italiana, nonostante la povertà sia ancora largamente diffusa, è una delle economie più forti del continente africano e le imprese italiane hanno approfittato di questo boom. Il gruppo Salini-Impregilo, ad esempio, è impegnato nella costruzione di due dighe per impianti idroelettrici (la Grand Reinassance Dam e la Gilgel Gibe III) che Renzi potrebbe visitare durante la missione in Etiopia. L’obiettivo del governo è diversificare l’approvvigionamento delle fonti energetiche rispetto al canale esclusivo con la Russia. Una strategia che assume ancora più rilievo dopo che Gazprom ha cancellato la commessa con Saipem per il gasdotto Turkish Stream a favore di North Stream. «Sulla vicenda – ha spiegato oggi Renzi – ho ufficialmente chiesto a Juncker e alla Merkel una risposta all’ultimo eurosummit. Aspettiamo la risposta poi ci faremo sentire». Anche la tappa in Kenia ha per il governo un valore doppiamente importante. Oltre a colloqui bilaterali, mirati a rafforzare uno storico rapporto di amicizia, Renzi mercoledì mattina interverrà all’università di Nairobi per testimoniare l’impegno contro il terrorismo in un paese scosso dagli attentati di Boko Haram. (fonte onlinenews)

 

 


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