ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Vuoi ricevere ogni giorno i bandi e le news?

Crescono le big italiane della cooperazione e dell’aiuto umanitario

A giudicare dai numeri delle 10 più grandi ONG del paese, sembra destinato a confermarsi il trend in crescita delle organizzazioni non governative italiane. I dati 2016 raccolti da Open Cooperazione, che verranno pubblicati a breve sul portale opendata delle ONG, rivelano una crescita dell’8,75% del totale dei bilanci delle entrate delle 10 big italiane della cooperazione e dell’aiuto umanitario rispetto all’anno 2015. Questo trend positivo confermerebbe il dato già registrato l’anno scorso da Open Cooperazione nel confronto tra i dati 2014 e 2015 che segnava un aumento superiore al 10% dei bilanci delle entrate su un campione di 85 organizzazioni Italiane.

 

Delle prime 10 organizzazioni prese in esame solo due registrano un calo delle entrate tra 2015 e 2016 (Emergency e Coopi). Tre organizzazioni della top 10 invece registrano aumenti superiori al 25% da un anno all’altro (Intersos +32%, Cesvi e Save the Children + 26%). In totale il “fatturato” delle 10 big supera i 500 milioni di euro annui.

 

A breve la pubblicazione dei nuovi dati aggregati
L’inserimento degli opendata 2016 procede a tempo di record, in soli tre mesi oltre 70 organizzazioni hanno già inserito i loro dati su Open Cooperazione. Entro fine novembre verranno pubblicate le nuove info-grafiche con i dati aggregati 2016. Tutte le informazioni e i numeri su bilanci, risorse umane, donazioni e progetti saranno disponibili e visualizzabili graficamente in modo immediato e aggiornato in tempo reale.
I dati potranno essere visualizzati anche sotto forma di classifica. Verranno aggiornate le TOP 10 delle organizzazioni che hanno registrato i valori più alti (bilanci, risorse umane, donatori, volontari, ecc). Le classifiche si riferiranno ai dati inseriti nel database relativamente all’anno 2016 e si aggiorneranno in tempo reale sulla base dei dati che le diverse organizzazioni inseriscono e rendono visibili nel portale.

Sempre più ricche anche le schede delle singole organizzazioni presenti nel data base. Oltre ai consueti dati divisi nelle cinque categorie (anagrafica, paesi e settori di intervento, risorse umane, risorse economiche e certificazioni) a partire da quest’anno le organizzazioni potranno inserire dettagli sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, i partenariati con le aziende e i nomi dei principali donatori dell’organizzazione.

 

Non avete ancora inserito i dati 2016?
Basterà entrare nell’account che avete creato e selezionare l’anno 2016. Il set dei dati di quest’anno riporta alcune piccole modifiche e migliorie che le stesse organizzazioni ci hanno segnalato durante gli ultimi mesi. Troverete tre nuovi campi da compilare: Obiettivi di Sviluppo Sostenibile SDGS (scheda 2), Partenariati con le Aziende (scheda 2) e Principali donatori dell’organizzazione (scheda 3). Vi invitiamo inoltre ad aggiornare eventuali cambiamenti nei dati anagrafici della vostra organizzazione (schede 1 e 2).
I dati degli anni precedenti resteranno nel database e consentiranno a breve di visualizzare i trend pluriennali relativi al lavoro delle ONG. Anche per questo chiediamo a tutte le organizzazioni di completare eventuali dati mancanti relativi agli anni 2015 e 2014 per migliorare l’affidabilità del quadro statistico che il portale sarà in grado di offrire.

 

La tua organizzazione non è presente su Open Cooperazione?
Scopri quattro buone ragioni per investire in trasparenza e accountability e crea subito un account.

 

 


Leggi anche






    1. Certamente si tratta di una situazione anomala. Si tratta però del Comitato italiano per L’Unicef, onlus. Lo abbiamo inserito perché da sempre risulta una ONG idonea presso la DGCS del MAECI e l’anno scorso è stata iscritta all’elenco dei SOGGETTI SENZA FINALITA’ DI LUCRO (art.26 commi 2 e 3 della L. 125/2014 e dell’art. 17 del D.M. 113/2015) presso l’AICS.

  1. Il vero problema, semmai, è il poco che UNICEF fa in pratica, sul campo, a fronte di un’immagine prestigiosa e dei grandi fondi mobilitati…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *