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A Emanuela del Re la delega di Vice Ministro alla Cooperazione

Due mesi dopo l’insediamento alla Farnesina del ministro Moavero Milanesi si chiarisce finalmente l’assetto del Ministero degli Esteri che dall’approvazione della legge 125 prevede la nomina di un vice ministro con delega alla cooperazione allo sviluppo. Sarà Emanuela del Re, neoeletta deputata del Movimenti 5 Stelle, a ricoprire questo ruolo di crescente importanza e complessità. Giovedì scorso il Ministro Moavero ha infatti sciolto la riserva sulla delega fortemente attesa nel mondo della Cooperazione a partire dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione che cerca in queste settimane una nuova guida con la selezione del nuovo direttore che volge ormai verso la conclusione.

 

Tasselli importanti per far riprendere un percorso, quello dell’implementazione della riforma della cooperazione allo sviluppo targata legge 125/2014, che rischia una grave battuta d’arresto se il nuovo esecutivo non confermerà l’impegno e la dinamicità nella sua realizzazione. Oggi, rispetto a 3 anni fa, la partita Cooperazione ha acquisito nel bene o nel male una portata politica sempre più rilevante poiché si intreccia indissolubilmente alla partita migrazioni, la vera ossessione del governo gialloverde che probabilmente ne decreterà il successo o il fallimento. Non a caso la poltrona di vice ministro del MAECI era contesa in casa Lega che avrebbe voluto occuparla per rafforzare l’asse securitario con il Ministero degli Interni del premier di fatto Salvini.

 

A Emanuela del Re quindi la responsabilità di portare avanti l’agenda della Cooperazione come ha fatto energicamente negli ultimi due anni Mario Giro. Un’agenda poco conosciuta dal grande pubblico ma sempre più rilevante a livello politico soprattutto nella sua dimensione europea. Non a caso Emanuela del Re in queste prime settimane da sottosegretario ha già partecipato a diversi summit internazionali e a un delicato consiglio europeo degli Affari Esteri quasi interamente dedicato al dossier libico e alla missione europea nel Mediterraneo.

 

In una recente dichiarazione rilasciata a latere di quel consiglio la neo vice ministra ha sostenuto che “l’Italia sta lavorando, insieme alla comunità internazionale, affinché la Libia venga stabilizzata e possa essere dichiarata un porto sicuro, al fine di potervi sbarcare i migranti salvati in mare senza violare il diritto internazionale”.

Una posizione che però non è stata ufficialmente messa sul tavolo dall’Italia e che comunque non può portare a niente di concreto nel medio periodo visto che, come ricorda l’Alto rappresentante Federica Mogherini, la decisione sui porti sicuri è “puramente giuridica” e spetta alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo. “Non c’è quindi una decisione politica da prendere da parte di governi o ministri, la valutazione è nelle mani di una Corte indipendente, che ha i suoi metodi di valutazione basati sullo Stato di diritto, sulla legge”.

 


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  1. Auguro alla Dott. Buon lavoro ; chiedo scusa però sarebbe bello sapere i relativi Stipendi e altro; o dove vedere le liste con specificato le relative competenze e salari. Grazie Saluti.

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