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Le ONG unite verso il Forum, sette punti per realizzare la cooperazione che vogliamo

A due settimane dall’atteso evento di Milano le tre principali realtà associative delle ONG italiane (AOI, Cini e Link 2007) presentano un documento di posizionamento unitario che sintetizza le posizioni condivise sul futuro della cooperazione internazionale in Italia. Il documento integrale sarà presentato in occasione del convegno di giovedì 20 a Roma.

Sono sette le richieste specifiche di AOI, Cini e Link 2007, richieste che in diverse occasioni sono state esplicitate e sottoposte agli attori istituzionali durante tutto il 2012.

  • Un alto riferimento politico dedicato alla cooperazione: un Ministro alla presidenza del Consiglio, con specifico Dipartimento, oppure un Viceministro agli Esteri, con delega sull’intera materia e partecipazione al Consiglio dei Ministri;
  • Un Fondo unico, che unifichi e dia coerenza ai relativi capitoli di spesa per la cooperazione articolati nei bilanci delle singoli amministrazioni;
  • La costituzione di un Comitato inter-istituzionale che valorizzi la soggettività degli attori della cooperazione, pubblici e privati, profit e non profit, la loro capacità propositiva, favorendo l’approccio di sistema;
  • Un’Agenzia attuativa, allo scopo di garantire le competenze necessarie, appropriati processi di carriera professionale, accumulo di conoscenze e valutazioni, strumenti tecnici e di controllo, autonomia gestionale e procedurale, pur nella severità della gestione;
  • Il riconoscimento della specificità delle organizzazioni non governative, che si sono distinte per competenza ed esperienza, acquisendo autorevolezza e riconoscimenti a livello europeo e internazionale;
  • La messa in atto di misure fiscali e normative che facilitino e favoriscano le contribuzioni alle organizzazioni non profit di cooperazione allo sviluppo;
  • Un nuovo testo normativo che chiuda definitivamente la fase della legge 49 del 1987. Sulla riforma della 49 si chiede inoltre che si proceda in Senato all’approvazione con emendamenti migliorativi del testo unificato prodotto in questi mesi dalla Commissione Esteri e che di seguito la Camera possa intervenire recependo le proposte condivise che emergeranno dal Forum di ottobre.
La  maggior parte degli obiettivi fissati dalle ONG sono a portata di mano visto che coincidono con le richieste della maggioranza degli attori coinvolti. I nodi da risolvere riguardano il “come” certe scelte verranno messe in pratica, vedi Agenzia, Fondo unico e Comitato inter-istituzionale.
Unico punto critico che potrebbe causare frizioni e bracci di ferro riguarda la richiesta di riconoscimento alle ONG di una specificità. In parole povere le ONG chiedono di essere considerate come attori previlegiati nel panorama in forte ampliamento degli attori della cooperazione internazionale. Su questo ci sono visioni diverse soprattutto all’interno di AOI che di fatto, a differenza di Cini e Link 2007, non rappresenta solo le ONG, anzi allarga la dimensione della rappresentanza a onlus e associazionismo di vario genere legato alla cooperazione. A questo livello rientra anche il dibattito sul superamento dell’idoneità delle ONG e l’eventuale esclusiva sull’utilizzo di determinati fondi che la cooperazione italiana potrebbe sbloccare in futuro. In materia anche il Ministro Riccardi sembrerebbe avere una visione ampia visto il suo apprezzamento dell’ ampia e frastagliata realtà dell’associazionismo e volontariato italiano impegnato sul fronte della cooperazione.

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  1. Negli ultimi anni di fronte all'abbandono della cooperazione pubblica solo la cooperazione popolare e territoriale hanno mantenuto alto il ruolo internazionale dell'Italia in difesa dei diritti umani, dell'equità, dei processi di pace.
    La nomina di un ministro della Cooperazione aveva acceso grandi speranze di ripresa di una politica di cooperazione pubblica del nostro paese.
    L'avvio del forum costituiva la premessa per il cambio culturale che tutti considerano fondamentale per passare dalla gestione degli aiuti ad una politica di cooperazione.
    Forse, come Ong, potevamo volare più alto e chiedere che il testo della legge da approvare contenesse veramente gli elementi di novità che si auspicano per sostenere il sistema italia della cooperazione.
    Giancarlo Malavolti
    Presidente Cocis

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