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Tempo di audizioni parlamentari per il sistema della cooperazione italiana

Nei giorni scorsi sono stati auditi dalla Commissione Esteri della Camera dei Deputati i rappresentanti di DGCS, AICS e organizzazioni della società civile nell’ambito dell’esame del documento triennale di programmazione e di indirizzo della politica di cooperazione allo sviluppo, riferito agli anni 2019-2021, recentemente approvato dal CICS.

Il primo a incontrare la Commissione è stato il direttore DGCS Giorgio Marrapodi che ha insistito sul ruolo essenziale della cooperazione di fronte alla crisi causata dal Covid19. Ha inoltre confermato i focus della cooperazione italiana: la lotta alle disuguaglianze, l’attenzione alle fasce vulnerabili della popolazione, il sostegno alla crescita inclusiva e l’attenzione all’interconnessione tra le dimensioni sociale, economica e ambientale.  La discussione con i parlamentari si è per lo più concentrata sulle priorità tematiche e geografiche della cooperazione italiana visto che il documento triennale descrive i temi e i paesi prioritari che secondo alcuni andrebbero ridotti e ottimizzati per aumentare il valore aggiunto dell’intervento italiano.

 

Venerdì scorso è stato il turno del direttore dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, Luca Maestripieri che ha difeso il ruolo, l’importanza e le opportunità della cooperazione allo sviluppo nell’ambito della politica estera italiana a seguito della pandemia di Covid-19. Secondo il direttore in questa fase è più che mai importante mantenere e consolidare la rete di relazioni, solidarietà e cooperazione multilaterale. Maestripieri ha avuto modo di relazionare anche sul concorso attualmente in fase di svolgimento per l’assunzione di 60 funzionari dell’AICS e sulla riorganizzazione della presenza estera dell’AICS in America Latina e Asia.

Anche in questa occasione l’interesse dei parlamentari si è concentrata sui criteri di scelta dei 22 paesi prioritari della cooperazione italiana, sulle modalità di valutazione dell’impatto della cooperazione e sul coinvolgimento del settore privato profit.

Il giro di audizioni si è concluso con le rappresentanze di AOI, CINI, LINK 2007 e Fondazione Avsi. Si è trattato di un’occasione per fare il punto sullo stato della cooperazione italiana, problemi, criticità e prospettive dal punto di vista delle ONG prendendo spunto dal documento triennale di programmazione fino ad arrivare allo stato di attuazione della legge 125. 

Sono stati toccati diversi punti: dalla necessità di maggior dialogo tra DGCS e AICS sui fondi per le emergenze umanitarie, alla quantità, qualità e trasparenza dell’APS italiano. I rappresentanti delle organizzazioni hanno inoltre sottolineato la necessità di mettere al centro le conseguenze che il Covid19 porterà in termini di aumento delle disuguaglianze mettendo a disposizione risorse straordinarie in particolare per il continente africano. Si è inoltre parlato di approccio multistakeholder alla cooperazione riconosciuto anche dalla legge 125 che però ancora non ha trovato mezzi e strumenti che lo valorizzino al meglio.

 


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