Nel 2023, 339 milioni di persone avranno bisogno di assistenza umanitaria, è questo il dato impressionante contenuto in un recente rapporto pubblicato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari. La percentuale di persone bisognose è raddoppiata in soli quattro anni, afferma l’UNOCHA nel suo “Global Humanitarian Overview 2023” e saranno necessari 51,5 miliardi di dollari per soddisfare i bisogni umanitari nel 2023, un aumento di oltre 10 miliardi rispetto alle proiezioni di un anno fa.
Gli appelli umanitari sono ormai costantemente sotto-finanziati, ma secondo il servizio di monitoraggio finanziario dell’UNOCHA, che pubblica dati sul suo sito web risalenti al 2016, non lo erano mai stati come nel 2022. Anche se nell’anno appena concluso è stato donato più denaro per gli appelli umanitari rispetto a qualsiasi altro anno precedente, per la prima volta i paesi donatori hanno donato realmente meno della metà di quanto le Nazioni Unite avevano dichiarato necessario: 25,1 miliardi di dollari, ovvero il 49% dell’obiettivo dell’OCHA.
L’aumento dei bisogni umanitari guidato dalla guerra in Ucraina e il suo impatto sui prezzi del cibo, ha avuto ripercussioni su altre aree di bisogno umanitario, afferma il rapporto. Il divario tra le esigenze e i finanziamenti ricevuti non è mai stato così ampio o preoccupante in un’epoca in cui la più grande crisi alimentare globale della storia moderna si sta svolgendo. Secondo le stime contenute nel documento centinaia di milioni di persone rischiano di ritornare alla fame a causa dei conflitti in corso, degli shock climatici e dall’incombente minaccia di una recessione globale.
L’UNOCHA ha pubblicato anche i dati riguardanti 41 appelli umanitari, inclusi 27 piani di risposta umanitaria incentrati su singoli paesi, 6 appelli lampo per affrontare crisi specifiche, 8 piani di risposta regionali e altri 2 appelli speciali.
L’appello più importante è stato il Piano di risposta e resilienza per i rifugiati siriani, che ha richiesto 6,08 miliardi di dollari ma ne ha ricevuto solo 1,61 miliardi, il 26,4% del fabbisogno.
Dai dati emerge che le crisi umanitarie più sotto-finanziate sono state anche le più grandi. L’appello sulla Siria ha richiesto 4,44 miliardi di dollari, ma ha ricevuto solo 1,91 miliardi di dollari, il 43,1%. Simile la situazione sull’Afghanistan, su una richiesta di 4,44 miliardi di dollari, ne sono stati ricevuti solo il 55,8%, quali 2,5 miliardi. L’appello dello Yemen ha richiesto 4,27 miliardi di dollari, ma ha ricevuto 2,40 miliardi di dollari, il 56,3%. La crisi meno finanziata in termini percentuali è stato l’appello contro il colera di Haiti, che ha richiesto 145,6 milioni di dollari, ma ha ricevuto 14,3 milioni di dollari, solo il 9,8%.
Per contro l’appello lampo per l’Ucraina è stato relativamente ben finanziato, ricevendo 3,34 miliardi di dollari su una richiesta di 4,29 – il 77,8% – sebbene la maggior parte del denaro per l’Ucraina sia stata impegnata al di fuori del piano delle Nazioni Unite, con il paese che ha ricevuto complessivamente 16,7 miliardi di dollari in assistenza umanitaria, secondo i dati raccolti dal Kiel Institute for the World Economy.