Le Organizzazioni della Società Civile (OSC) italiane hanno rivolto un appello al Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, chiedendo un intervento immediato per sbloccare i fondi destinati a Gaza e Cisgiordania. In una situazione già drammatica, con oltre 46.000 vittime, il 90% della popolazione sfollata e il 60% delle infrastrutture distrutte, l’assenza di risorse aggiunge ulteriore sofferenza a una crisi umanitaria devastante.
A Gaza, la fragile tregua non ha migliorato le condizioni di vita. La popolazione affronta ogni giorno enormi difficoltà: limitato accesso a cibo, acqua e cure mediche; malnutrizione infantile in aumento; epidemie di malattie dilaganti. In Cisgiordania e Gerusalemme Est, la situazione è altrettanto critica, con violenze crescenti, sfollamenti e demolizioni che hanno raggiunto livelli record. Secondo dati dell’ONU, il 2024 è stato l’anno con il maggior numero di sfollati e demolizioni dal 2009. Questa realtà richiede un intervento urgente e coordinato.
Nonostante l’urgente necessità, fondi cruciali destinati alla crisi restano bloccati, in particolare:
- 10 progetti di emergenza, approvati dall’Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo (AICS) per un totale di 4,5 milioni di euro, sono stati fermati per decisione del Ministero degli Esteri.
- 2 milioni di euro, stanziati a marzo 2024 per una nuova iniziativa di emergenza, non sono stati ancora assegnati.
- Il Programma “Food for Gaza”, finanziato dal governo italiano, manca di trasparenza sulla sua operatività.
Le OSC italiane, tra le poche ancora operative nella Striscia di Gaza grazie al supporto di donatori internazionali, ribadiscono la necessità di un supporto istituzionale per continuare il loro lavoro essenziale. La lettera inviata al Ministro Tajani sottolinea che intervenire non è solo una questione di solidarietà, ma un obbligo giuridico. Le risoluzioni ONU e le ordinanze della Corte Internazionale di Giustizia impongono agli Stati membri di fornire aiuti umanitari per evitare il rischio di genocidio e garantire il rispetto dei diritti umani fondamentali.
Negli anni, gli interventi della Cooperazione Italiana nel Territorio Palestinese Occupato hanno contribuito al rafforzamento della società civile locale e alla promozione di una pace duratura. È essenziale che questo impegno prosegua, sostenendo le organizzazioni che operano per i diritti umani e contro la spirale di violenza.
Le reti AOI, CINI, Link2007 e la Piattaforma delle OSC italiane in Mediterraneo e Medio Oriente chiedono al governo italiano:
- Lo sblocco immediato dei 10 progetti di emergenza già approvati.
- La pubblicazione di bandi per l’assegnazione dei 2 milioni di euro stanziati.
- L’avvio di un tavolo di confronto sul programma “Food for Gaza”.
- L’assegnazione di ulteriori fondi per affrontare la gravissima emergenza.