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SPECIALE 8X1000

 

22 maggio 2015 [8 per mille, i 600 milioni che lo Stato non vuole. Così abbiamo regalato 10 miliardi alla Chiesa]
Leggi il dossier de l’Espresso

 

30 Settembre 2014 [Nuova scadenza per la presentazione dei progetti per la ripartizione delle risorse 8 per 1000 di attinenza statale]

Scopri come presentare la domanda

 

21 gennaio 2014 [Dossier di documentazione della Camera dei deputati sull’8×1000]

Leggi il dossier della Camera sulla ripartizione dell’8×1000 dell’irpef.

 

8 gennaio 2014 [A breve la pubblicazione della ripartizione 2013]

Dovrebbere essere approvato e pubblicato a breve il DPCM contenete lo schema di ripartizione delle risorse 8 per 1000 di attinenza statale del 2013 che si riferisce alle dichiarazioni Irpef 2012. Fino ad oggi il provvedimento non risulta approdato in Consiglio dei Ministri.

Vi terremo aggiornati sul blog.

 

7 gennaio 2014 [Dall’anno prossimo 8×1000 anche per gli edifici scolastici]

La legge 27 dicembre 2013, recante la legge di stabilità 2014, contiene le misure necessarie a conseguire gli obiettivi di consolidamento di saldi di finanza pubblica indicati nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2013. Tra queste è stata inserita la possibilità di utilizzare a partire dal 2014 una parte delle risorse relative alla quota dell’otto per mille del gettito IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per la ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed all’efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica.

 

Ecco il testo del decreto:

Un consistente gruppo di misure concerne poi il settore delle infrastrutture, che sono, da un lato, volte a disciplinare la concessione di finanziamenti alle infrastrutture strategiche di cui alla legge 443/2001 (cd. “legge obiettivo) e, per l’altro, a recare specifici stanziamenti per la realizzazione degli interventi di manutenzione straordinaria della rete stradale e ferroviaria (ai commi da 40 a 51) e per la dotazione infrastrutturale, anche di carattere immateriale, quale il completamento del piano nazionale della banda larga (comma 58). Si introduce inoltre una nuova finalità cui possono essere destinate le risorse relative alla quota dell’otto per mille del gettito IRPEF devoluta alla diretta gestione statale, ricomprendendovi gli interventi relativi alla ristrutturazione, al miglioramento, alla messa in sicurezza, all’adeguamento antisismico ed all’efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica (comma 131-bis), e viene prevista una nuova procedura per la realizzazione e l’ammodernamento degli impianti sportivi, ferma restando la realizzazione prioritaria di tali impianti mediante recupero di impianti esistenti o relativamente a impianti localizzati in aree già edificate (commi 192-bis e ter).

 

3 aprile 2013 [Mai più soldi 8 per mille alle missioni militari]

La Commissione speciale della Camera dei Deputati che esamina i provvedimenti urgenti proposti dal Governo ha iniziato oggi la discussione sul nuovo regolamento per la gestione dei fondi 8×1000 di attinenza statale. “In questi anni i fondi della gestione statale dell’8×1000 sono stati indebitamente utilizzati per altre finalità: dalla riduzione del debito, al finanziamento delle missioni militari. Questo non deve più succedere”. Lo dichiara Giulio Marcon membro della commissione e deputato indipendente di Sinistra Ecologia Libertà.

“Il nuovo regolamento prevede positivamente una ripartizione certa dei fondi in quota paritaria tra i 4 ambiti di intervento (lotta alla fame nel mondo, beni culturali, calamità naturali, rifugiati) arginando in questo modo il saccheggio dei fondi avvenuto in questi anni per altri scopi. Bisogna poi – continua Giulio Marcon – prevedere esplicitamente il divieto tassativo di finanziare le missioni militari all’estero camuffate da missioni umanitarie, limitare alle sole istituzioni non profit i beneficiari della gestione statale dei fondi dell’8×1000 e cancellare la deroga che permette di destinare fino al 50% dei fondi a disposizione – a detrimento degli altri ambiti di intervento – alla protezione civile per le calamità naturali”.

“C’è poi un’altra questione che riguarda la legge istitutiva dell’8×1000 del 1985. Bisogna – conclude il deputato di Sel Marcon – rivedere la norma che attribuisce automaticamente l’8×1000 non espresso dai contribuenti a tutte le confessioni religiose in misura proporzionale sulla base delle scelte effettuate. La quota di 8 x 1000 non destinata dai contribuenti deve essere invece totalmente gestita dallo Stato”.

 

18 febbraio 2013 [Contrordine, la scadenza per l’8×1000 confermata a Marzo]

Vi avevamo informato qualche giorno fa del nuovo regolamento che introduce modifiche importanti alla ripartizione della quota 8×1000 dell’Irpef di competenza statale. Questo documento spostava la scadenza per la presentazione dei progetti al mese di settembre anziché marzo.

Il Dipartimento per il coordinamento amministrativo di palazzo Chigi ci comunica invece che il regolamento non entrerà in vigore in tempi brevi e che viene quindi confermata la data di scadenza per la presentazione dei progetti al 15 marzo.

Ma le novità non finiscono qui, verranno infatti tenuti validi tutti i progetti sottoposti nel 2011 e 2012 a patto che abbiano ottenuto valutazione positiva.

Per questi progetti non sarà necessaria una nuova presentazione. Restano invece valide le vecchie modalità per la presentazione di nuove proposte progettuali.

Per sapere se i vostri progetti presentati nel 2011 e 2012 hanno ottenuto parere favorevole è necessario telefonare dal 15 febbraio al 15 marzo 2013 al numero dedicato 06 67796850 o farne richiesta per fax al numero 06 67796697.

 

Per saperne di più

 

4 febbraio 2013 [Quota 8×1000 statale, cambiano regole e scadenze]

Lo avevamo chiesto a gran voce da questo blog nel gennaio 2012, pochi giorni dopo la decisione del governo Monti di destinare il fondo 2011 all’emergenza carceri lasciando a bacca asciutta tutte le organizzazioni che avevano presentato proposte progettuali (oltre 1500). Avevamo chiesto di cambiare il regolamento in vigore dal 1998 attraverso una petizione che aveva visto l’adesione di oltre 60 organizzazioni tra ong e onlus.
Purtroppo la revisione del regolamento arriva con grande ritardo permettendo al governo di replicare l’azzeramento della ripartizione dell’8×1000 anche sui fondi 2012. Le nuove norme, che hanno visto il contributo del Ministero della Cooperazione, sono volte ad assicurare una ripartizione più equa per il futuro e soprattutto ad evitare l’azzeramento completo dei fondi in caso di eventi straordinari.
Anche nella nuova ripartizione dell’8 per mille la priorità sarà data agli interventi per far fronte alle calamità naturali, ma sempre nel limite del 50% delle risorse disponibili. Le domande si presenteranno entro il 30 settembre di ogni anno per accedere al finanziamento (non più a marzo). È quanto prevede il nuovo regolamento esaminato alcuni giorni fa dalla Presidenza del consiglio in preparazione di un prossimo Consiglio dei Ministri.
Per la fame nel mondo la bozza di decreto oggi all’esame precisa che gli interventi per essere ammessi al finanziamento statale dovranno essere coerenti con le priorità geografiche della Cooperazione italiana allo sviluppo. Riscritte integralmente, invece, le caratteristiche degli interventi per le calamità naturali e per l’assistenza ai rifugiati. Per i primi viene previsto che l’intervento finanziabile dovrà essere diretto alla realizzazione di opere, lavori, studi e monitoraggi finalizzati alla tutela della collettività contro smottamenti, valanghe, alluvioni, esondazioni, incendi e terremoti. Per i rifugiati gli interventi dovranno assicurare forme di protezione internazionale, accoglienza, sistemazione e assistenza sanitaria. Sui beni culturali viene specificato che i fondi dell’8 per mille saranno assegnati solo in presenza di una verifica ovvero di una dichiarazione dell’interesse culturale rilasciata ai sensi del codice dei beni culturali e del paesaggio. Inoltre viene precisato che per rifugiati, beni culturali e calamità gli interventi finanziati saranno solo quelli effettuati sul territorio italiano (fonte sole24ore).
Sui criteri di ripartizione dell’8 per mille, il nuovo decreto introduce una norma ad hoc prevedendo che le risorse annuali devono essere, «di regola», ripartite in parti uguali alle quattro tipologie di interventi ammessi a contributo. Ma alla «regola» segue sempre l’eccezione: in caso di calamità verificatesi nei 12 mesi precedenti il termine di scadenza per la presentazione dei progetti da ammettere a contributo, ora fissata al 30 settembre di ogni anno, il 50% dell’8 per mille statale dovrà coprire esclusivamente gli interventi da eseguire nel luogo colpito dall’evento calamitoso.
In caso di riduzione del fondo per calamità naturali le risorse dell’8 per mille per la fame nel mondo potranno passare a rappresentare al minimo il 16,5% del totale.
Vedi lo schema di Dpr

 

30 gennaio 2013 [Svelato il mistero 8×1000, anche quest’anno il Governo si mangia tutto]

Ci sono voluti due mesi per avere finalmente i numeri relativi alla ripartizione della quota dell’otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale, prevista dagli articoli 47 e 48 della legge 20 maggio 1985, n. 222. Il risultato è lo stesso dell’anno scorso, il bottino di 181 milioni è stato ripartito per tappare i buchi dello Stato anziché per finanziare le azioni previste dalla legge 222 relative a fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati e conservazione di beni culturali.
Si tratta della ripartizione dei fondi derivanti dalle dichiarazioni dei redditi di chi ha fatto una scelta esplicita in favore dello Stato (non firmando per una confessione religiosa). Secondo la legge, infatti, lo Stato ha l’obbligo di utilizzare i fondi che gli derivano dalla ripartizione dell’otto per mille esclusivamente «per interventi straordinari per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali».
Nel comunicato della Presidenza del Consiglio pubblicato in Gazzetta il 26 gennaio scorso si dichiara l’impossibilità di ammettere a contributo i progetti presentati con scadenza 15 marzo 2012 ai sensi del d.P.R. 10 marzo 1998, n.76. Si tratta di più di mille progetti che come i 1562 presentati nel 2011 vengono gettati tra la carta straccia. L’anno scorso infatti il governo Monti aveva già rinunciato alla ripartizione del fondo 2011 di oltre 145 milioni destinando gran parte dei fondi all’emergenza carceri e alla Protezione civile. 
I 181.781.492 euro del 2012 sono stati destinati ancora in gran parte alla Protezione civile (121 milioni) di cui 64 milioni per la flotta aerea (decreto-legge n.98 del 2011, eredità del Governo Berlusconi) e 57 milioni per il Fondo di Protezione civile (decreto-legge n. 201 del 2011, già Governo Monti). Per effetto delle rimodulazioni di spesa disposte in occasione degli interventi di manovra finanziaria, è derivata una ulteriore riduzione di 24.002.548 euro. Infine, è stato assegnato dal  decreto-legge n.95 del 2012 l’importo di 4.012.422 euro per far  fronte agli interventi conseguenti alle eccezionali avversità atmosferiche verificatesi nel febbraio 2012 e la residua disponibilità, pari a 32.766.522 euro, e’ stata destinata con la legge n. 228 del 2012 (legge di stabilità 2013) agli eccezionali eventi alluvionali, atmosferici ed alle precipitazioni nevose verificatesi nell’ultimo triennio.
E dire che questo era il Governo che doveva rilanciare la cooperazione internazionale! Facendo un rapido calcolo, se le risorse fossero state ripartite come previsto dalla legge e ipotizzando un’equa ripartizione tra le 4 tematiche, parliamo di 81 milioni andati in fumo per quanto riguarda i progetti legati alla fame nel mondo. Un ottimo bilancio per il Governo tecnico di Monti.
Nel frattempo il Ministero di Riccardi si è preoccupato di chiedere alcune modifiche al regolamento di ripartizione, ma solo per il futuro. Le modifiche apportate recentemente assicurerebbero che in futuro la ripartizione sia equamente distribuita sulle 4 tematiche (25% ciascuna). In caso di riduzione del fondo per calamità naturali le risorse dell’8 per mille per la fame potranno passare a rappresentare al minimo il 16,5% del totale.
Purtroppo la gestione distorta di questo strumento (l’8×1000) ne sta progressivamente compromettendo l’utilità e l’efficacia. Quante saranno le organizzazioni che al prossimo 15 marzo presenteranno nuove proposte progettuali? Con quali aspettative e che qualità di progettazione per uno strumento che ormai è diventato peggio del SuperEnalotto? Se in futuro dovessero passare da qui oltre 40 milioni destinati alla cooperazione ci sarebbe comunque da preoccuparsi. Non sarebbe più utile far confluire anche queste risorse nei futuri bandi pubblici della DGCS?

16 gennaio 2013 [8×1000, il silenzio di Palazzo Chigi sulla ripartizione 2012]

Bocche cucite al Dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al quale abbiamo chiesto chiarimenti sulla ripartizione 2012 del fondo 8×1000 a diretta gestione statale.

Ad oggi le poche notizie trapelate dicono che il fondo sarebbe stato azzerato anche quest’anno, ma si tratta di informazioni informali non confermate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
A questo si aggiunge il testo della Legge di Stabilità approvata il 21 dicembre scorso che sembrerebbero tagliare preventivamente il fondo dell’8 per mille a gestione statale per l’anno 2013 di 85,5 milioni e di 14 milioni per l’anno 2014. Sempre dall’8 per mille si dovranno poi pescare altri 8 milioni che andranno a interventi diretti a fronteggiare i danni conseguenti agli eccezionali eventi alluvionali che hanno colpito il territorio della Provincia di Teramo.

Estratto dalla legge di stabilità:

279. L’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 47, secondo comma, della legge 20 maggio 1985, n. 222, relativamente alla quota destinata allo Stato dell’otto per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), è ridotta di 85,5 milioni per l’anno 2013 e 14 milioni per l’anno 2014.

280. L’autorizzazione di spesa di cui al comma 290 è ulteriormente incrementata delle disponibilità residue per l’anno 2012 relative all’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 47, secondo comma, della legge 20 maggio 1985, n. 222, relativamente alla quota destinata allo Stato dell’otto per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF). Per l’attuazione del presente comma il Ministero dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare le necessarie variazioni di bilancio. Una quota delle disponibilità di cui al precedente periodo, nella misura di 8 milioni di euro, è destinata al finanziamento degli interventi diretti a fronteggiare i danni conseguenti agli eccezionali eventi alluvionali che hanno colpito il territorio della Provincia di Teramo di cui alla dichiarazione dello stato di emergenza del decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del 10 marzo 2011, prorogato con decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del 18 aprile 2012 e successiva nomina della struttura commissariale, giusta ordinanza n. 0005 del Capo Dipartimento della Protezione Civile del 10 giugno 2012. Il presente comma entra in vigore dalla data di pubblicazione della presente legge nella Gazzetta Ufficiale.
Insomma sembrerebbe che il fondo 8×1000 sarà progressivamente tagliato e utilizzato per fini diversi da quelli previsti per legge. Nonostante questo il Dipartimento per il coordinamento amministrativo è impegnato nella redazione di un nuovo Regolamento recante criteri e procedure per l’utilizzazione della quota dell’otto per mille dell’IRPEF devoluta alla diretta gestione statale.
Vedi la gazzetta ufficiale

 

14 dicembre 2012 [8×1000 destinato allo Stato, 14 Milioni se ne vanno per il nubifragio in Toscana] 

Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo scorso 11 dicembre la dichiarazione dello stato di emergenza in alcune province della Toscana a seguito dei danni provocati dal violento temporale abbattutosi sul territorio delle province di Massa-Carrara, Arezzo, Grosseto, Lucca, Pisa, Pistoia e Siena tra il 27 e il 28 novembre scorsi. Il nubifragio ha colpito piu’ di 1000 persone, 80 delle quali sono state costrette a evacuare le proprie case. Con la dichiarazione dello stato di emergenza il Consiglio ha poi deliberato lo stanziamento di 14 milioni di euro a carico del Fondo per la Protezione Civile che verrà appositamente integrato con le risorse derivanti dalla quota destinata allo Stato dall’otto per mille dell’Irpef. I nuovi fondi serviranno a finanziare il ripristino delle infrastrutture e delle attrezzature elettriche, idriche e fognarie, la messa in sicurezza del patrimonio culturale e degli edifici pericolanti, il ripristino delle strade.

 

6 dicembre 2012 [8 per mille per la sicurezza sismica delle scuole]

Risoluzione presentata nella VIII Commissine ambiente e lavori pubblici della Camera presentata dai deputati Rubinato, Alessandri e altri.

“Le scuole sono assieme agli ospedali gli edifici pubblici che dovrebbero offrire le maggiori garanzie di sicurezza, perché accolgono il nostro bene più prezioso: il nostro futuro. La protezione Civile, ha accertato nei mesi scorsi che in Italia 27.920 edifici scolastici sono in aree ad elevato rischio sismico, e la stessa aveva stimato che sarebbero serviti almeno 13 miliardi di euro per metterle a norma. Per la prima volta fu anche valutata la quantità delle risorse indispensabili per fronteggiare l’annoso problema che, sebbene “difficilmente sostenibile” nel breve termine, avrebbe dovuto rappresentare l’orizzonte entro cui impostare le successive politiche di bilancio. Sono soddisfatto che oggi grazie ad una risoluzione sottoscritta in maniera bipartisan da numerosi parlamentari di tutti i gruppi, questo inderogabile obbligo di sicurezza trovi strumenti e risorse per essere attuato”.

 

A dichiararlo è il Presidente della Commissione Ambiente, Angelo Alessandri, che insieme all’ On. Rubinato e ad altri 14 parlamentari hanno presentato una risoluzione che impegna il Governo a valutare la necessità di intraprendere iniziative volte a far sì che “la quota dell’otto per mille di competenza statale di cui alla legge 20 maggio 1985, n.222 possa essere utilizzata prioritariamente per finanziare interventi di messa in sicurezza delle scuole (ovvero, quando risultasse necessario, alla loro delocalizzazione o demolizione e ricostruzione) ed in particolare a porre gli edifici scolastici in condizioni di totale sicurezza statica e sismica, utilizzando le migliori tecnologie antisismiche ed in tale ambito sensibilizzando gli enti richiedenti affinché diano precedenza a richieste di finanziamento che prevedano tali obiettivi già con le istanze che dovranno trasmettere entro il prossimo marzo 2013”.

 

“Con la richiesta che abbiamo proposto al Governo, di far utilizzare la quota dell’8 per mille per effettuare interventi di messa in sicurezza strutturale degli edifici che ospitano le nostre scuole – spiegano l’On. Alessandri e l’On.Rubinato – cerchiamo di rendere disponibili le necessarie risorse finanziarie, altrimenti non disponibili nel Bilancio dello Stato, per far eseguire quegli interventi strutturali che si rendono necessari per garantire la sicurezza delle scuole e fare in modo che non si verifichino più casi tragici come quelli di San Giuliano di Puglia, della scuola dello studente dell’Aquila e quello avvenuto 4 anni orsono a Rivoli dove a causa del crollo del controsoffitto dell’aula del Liceo Darwin  morì il giovane Vito Scafidi . Crediamo anche – concludono i due deputati – di aver dato una risposta concreta alla mobilitazione nazionale “A scuola non si deve morire, si deve crescere!”, lanciata da Benvenuti in Italia che chiedeva di rendere legge la possibilità di destinare l’8 per mille all’edilizia scolastica”.

 

6 Agosto 2012 [Via libera della Camera alla spending review. Il provvedimento viene convertito in legge, a rischio una parte dei fondi 8×1000]

Emergenza neve febbraio 2012, risorse (articolo 23, commi9-10 bis). È autorizzata la spesa di 9 milioni, per il 2012, per gli interventi connessi alle eccezionali avversità atmosferiche che hanno colpito il territorio nazionale nel mese di febbraio 2012. Gli oneri sono posti a valere sulla quota di pertinenza statale dell’otto per mille del gettito Irpef nonché sulle risorse del Fondo per il riparto della quota relativa al cinque per mille del gettito Irpef.

 

29 giugno 2012 [Riccardi elabora norme anti scippo]

Il Ministro Riccardi avrebbe proposto alla Presidenza del Consiglio la modifica di alcune norme del regolamento per la ripartizione della quota relativa all’otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale. Si andrebbe verso regole più certe, quelle che da questo blog abbiamo chiesto a Monti e Riccardi nel gennaio scorso con una petizione online che aveva visto tra le altre le adesioni di Actionaid, Cini, Link 2007, Cipsi, Congass e altri 90 tra organizzazioni e individui.

Si tratterebbe in primis di fissare un’equa ripartizione delle risorse tra le 4 tematiche (fame nel mondo, beni culturali, assistenza rifugiati e calamità naturali), ovvero il 25% per ciascuna.
Percentuale che negli anni era stata assegnata in maniera variabile e arbitraria.
Una seconda norma dovrebbe riuscire a dare indicazione preventiva sulla disponibilità delle risorse. Ovviamente le modifiche al regolamento non assicureranno al 100% contro un eventuale scippo di risorse con i soliti tagli che negli anni si sono susseguiti. A questo fine si potrebbe agire solo modificando la legge in vigore (la 222/85), cosa che dal Ministero escludono. Insomma un’azione preventiva anti scippo ma non un’assicurazione totale.

 

10  febbraio 2012 [Otto per mille, in undici anni persi metà dei fondi ]

L’otto per mille nel 2011 ha lasciato a bocca asciutta 1.562 progetti che aspiravano a ricevere una parte dei 145 milioni che i contribuenti hanno destinato allo Stato nel 2008 attraverso la dichiarazione dei redditi. A essere penalizzati sono soprattutto gli interventi nel campo dei beni culturali, che rappresentano il 76% delle proposte arrivate alla presidenza del Consiglio. Seguono, ma a grande distanza, i progetti contro le calamità naturali (il 13% delle richieste), quelli contro la fame nel mondo (8%) e, infine, le misure di assistenza ai rifugiati.
L’andamento delle richieste presentate entro lo scorso metà marzo alla presidenza del Consiglio e che come ogni anno Palazzo Chigi avrebbe dovuto scremare sulla base dei requisiti dei candidati, per poi predisporre il piano di ripartizione, è in sintonia con quanto avvenuto nel passato. Negli ultimi undici anni, infatti, i progetti relativi ai beni culturali hanno sempre rappresentato di gran lunga la maggioranza e questo spiega perché nel periodo 2001-2011 abbiano ricevuto complessivamente oltre 346 milioni di euro, contro i 103 milioni destinati alle calamità naturali, i 48 milioni per i rifugiati e i 18 milioni per debellare la fame nel mondo.
Già nel 2006 e nel 2008 per la scarsità delle risorse – in quegli anni l’otto per mille a disposizione era, in entrambi i casi, di 89 milioni, poi ridotto, per effetto del trasferimento delle finanze ad altre finalità, rispettivamente a 4,7 e 3,5 milioni – alcuni settori erano rimasti a secco. Nel 2006 gli oltre 4 milioni avevano aiutato solo i progetti contro la fame nel mondo, mentre due anni dopo erano state privilegiati i progetti sulle calamità naturali, a cui erano stati trasferiti tutti i 3,5 milioni. Mai, però, si era arrivati a non avere neanche un soldo da destinare alle quattro aree di intervento previste dalla legge.
Nel 2011, infatti, i 145 milioni si sono lentamente assottigliati, fino a scomparire del tutto. I primi 64 se ne sono andati a luglio scorso, quando la manovra (il Dl 98) ha deciso che quelle risorse servivano a far fronte alle emergenze della protezione civile. A dicembre è stato il sovraffollamento delle carceri a presentare il conto e così il decreto legge 111 ha dirottato 57 milioni per finaziare l’edilizia penitenziaria. I residui 24 milioni sono caduti sotto le esigenze dei conti pubblici, che per raddrizzarsi racimolano risorse dove ce ne sono. Saldo finale: zero. Poco importa – ma questa è storia che si ripete da anni – che i contribuenti abbiano destinato i soldi allo Stato, piuttosto che alla Chiesa cattolica o alle altre confessioni religiose, per vederli impegnati nel sociale.
D’altra parte è dal 2001 che le risorse dell’otto per mille lottano con le necessità del bilancio statale, bisognoso di reperire finanze. Per esempio, nel 2004 la Finanziaria sottrasse dal fondo dell’otto per mille 80 milioni, che furono in parte utilizzati per ripianare i buchi dei conti pubblici, ma anche per inviare il nostro contingente militare in Iraq e per il Fondo di previdenza del personale di volo. Così che negli ultimi undici anni l’otto per mille ha perso più della metà delle risorse: aveva a disposizione 1,2 miliardi, ma alla fine sono rimasti solo 510 milioni.
Di fronte a ciò assume ancora più rilievo la proposta di evitare che la quota del contributo possa prendere strade diverse da quelle previste dalla legge e che i contribuenti si aspettano. Lo stop all’abitudine di svuotare il tesoretto dell’otto per mille è contenuto in un disegno di legge – frutto di un collage di diversi progetti parlamentari – approvato a fine settembre dalla Camera e ora all’esame del Senato. Il Ddl prevede nuovi criteri di ripartizione dei soldi, piano che ora predispone entro fine luglio di ogni anno la presidenza del Consiglio sulla scorta delle indicazioni delle amministrazioni competenti. Secondo la proposta, invece, anche le commissioni parlamentari – che ora hanno solo una funzione consultiva e che in passato si sono spesso trovate in disaccordo sulla ripartizione operata da Palazzo Chigi – dovrebbero dire la loro su come suddividere i soldi. Sempre che i fondi non vengano dirottati altrove. Ma anche in questo caso il Ddl impone qualche vincolo: lo storno delle risorse può avvenire solo di fronte a esigenze impreviste assolutamente straordinarie.

 

7  febbraio 2012

L’On. EVANGELISTI presenta un’interrogazione scritta alla Camera sulla petizione di BandiONG. Interrogazione a risposta scritta 4-14787 presentata martedì 7 febbraio 2012, seduta n.582

 

27 gennaio 2011 [MONTI RISPONDE A BANDIONG… MA NESSUNA CERTEZZA PER IL FUTURO]

La mobilitazione delle ONG e degli operatori attivata dal BandiONG nelle ultime settimane ha prodotto una prima risposta, interlocutoria, da parte dell’ufficio stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ci comunicano che la scelta di tagliare una prima parte dei fondi (quelli per la Protezione Civile e, in futuro, per i Buoni Vacanza) è stata operata dal precedente esecutivo. Ribadiscono inoltre che la scelta di destinare i fondi ad altra destinazione è comunque stata operata per rispondere all’impellenza delle necessità di interesse nazionale.
Purtroppo nessuna risposta viene data sul futuro, nessun impegno e nessuna garanzia per la ripartizione del 2012.
Ora la palla passa al Senato che potrebbe approvare a breve un disegno di legge (A.S. 2937 e A.S. 2658) che impedirebbe facili dirottamenti dei fondi 8×1000 a gestione statale.

Leggi il comunicato

Sul nostro account Twitter è arrivata anche una risposta dal Presidente Monti che riportiamo qui di seguito, anche se dall’ufficio stampa della Presidenza ci fanno sapere che non esiste ad oggi un account Twitter ufficiale di Mario Monti.

 

@presMarioMonti Mario Monti (25 gen 00.13)

“Accolgo in pieno il contenuto della petizione: fisseremo regole certe e nuove per la ripartizione dell’8×1000”.

 

24 gennaio 2011

Una nota breve del Senato ci aiuta a capire come siano stati destinati i fondi della ripartizione 8×1000 a diretta gestione statale e ricostruisce puntualmente i diversi tagli intervenuti negli anni.
A decorrere dal 2011 una quota del fondo è destinata a finanziare il «Fondo buoni vacanze» presso il Dipartimento per lo sviluppo e competitività del turismo. (si veda art 27 com 1 lett c del 23 maggio 2011 n. 79)

Il resto della nota del Senato riepiloga il testo di un disegno di legge che giace ancora al Senato in attesa di discussione. Si tratta proprio di una serie di norme volte a impedire la modifica da parte dei governi dei fini a cui destinare i fondi 8×1000 che sono definiti dalla legge 222/85 (fame nel mondo, beni culturali, assistenza rifugiati, calamità naturali).

 

18 gennaio 2011 [ADESIONI ALLA PETIZIONE AL PRESIDENTE MONTI SULL’8X1000]

Actionaid e Cini (Coordinamento Italiano Network Internazionali) aderiscono alla petizione di BandiOng e rilanciano un appello al Governo
Leggi il comunicato

Altre adesioni pervenute:
CONGASS (Coordinamento delle ONG e delle Associazioni di Solidarietà Siciliane)
CIPSI (Coordinamento di Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale)
PRIME Italia
LINK 2007 – Cooperazione in rete
GVC
CAST 
– Anpas -Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze
– 74 adesioni a titolo individuale

 

15 Gennaio 2011  [PETIZIONE AL PRESIDENTE MONTI SULL’8X1000]
Nelle ultime due settimane abbiamo ricevuto diversi commenti sull’esito della ripartizione dell’8×1000 con la quale il Governo Monti ha deciso, per l’ennesima volta, di dirottare i fondi disponibili (145 milioni) per usi diversi da quelli previsti per legge. Sono seguiti i comunicati stampa di rito di alcune organizzazioni o federazioni di ONG e associazioni che hanno criticato la scelta dell’esecutivo che di fatto contraddice la volontà di voler rilanciare la cooperazione. Il Governo si difende dichiarando che la Protezione Civile e l’emergenza carceri sono comunque scopi assimilabili a quelli della ripartizione dell’8×1000.
Ma i conti comunque non tornano, dai fondi stornati per queste finalità (64 milioni protezione civile e 57 alle carceri) mancano comunque 24 milioni all’appello. Il Magazine Vita spiega che anche questi sono finiti a coprire svariati capitoli di bilancio dello stato in rosso.
Ma i vostri commenti si riferiscono in particolare alle migliaia di progetti che diverse organizzazioni ed enti avevano sottoposto lo scorso 15 marzo per concorrere alla ripartizione ai sensi della legge 222/85. Il lavoro di progettazione, le aspettative dei beneficiari sono di nuovo beffate da un colpo di mano che si fa gioco delle regole scritte e delle procedure.
Ora il rischio è che comunque tutto si dimentichi e che il prossimo 15 marzo si ripeta il rito previsto dalla legge, ovvero la presentazione di ulteriori migliaia di progetti per la ripartizione dell’anno prossimo.
Crediamo che questa volta debbano esserci assicurazioni preventive da parte del governo su quello che intenderà fare con i fondi dell’8×1000 a gestione statale. Entro il mese di Febbraio chiediamo che vengano date indicazioni trasparenti sulla presentazione dei nuovi progetti e vengano presi impegni sulla futura ripartizione.
Questo è il senso della PETIZIONE che lanciamo oggi. Far sentire direttamente la voce degli operatori della cooperazione al presidente Monti per ottenere una risposta in tempi rapidi. Ecco il testo della petizione:
“Chiediamo al Governo di fissare regole certe per la ripartizione dell’8×1000 a diretta gestione statale. Anche quest’anno infatti i 145 Milioni disponibili sono stati utilizzati a piacimento dal Governo senza tenere fede agli scopi previsti della legge 222/85 (fame nel mondo,beni culturali,assisteza rifugiati,calamità naturali). Chiediamo che entro il 15 marzo (data di scadenza per la presentazione dei nuovi progetti) vengano date certezze alle organizzazioni e agli enti che possono accedere alla ripartizione dei fondi attraverso bando pubblico.”

 

3 Gennaio 2011 [Anche quest’anno si ripete il sacco dell’8×1000]

Il governo Monti non mantiene gli impegni e beffa le organizzazioni che avevano presentato un progetto per richiedere un contributo.

Il fondo da ripartire viene destinato alla protezione civile (provvedimento già preso dal governo Berlusconi) e alla ristrutturazione degli edifici carcerari.

La beffa ancora peggiore è per i contribuenti che si trovano davanti ad una finta scelta quando destinano l’8×1000 in dichiarazione dei redditi. Firmare per una chiesa o lasciare un tesoretto al governo di turno per ripianare i suoi conti in rosso !!! Queste le opzioni disponibili…..

Leggi l’articolo su La Repubblica del 3 gennaio 2011 
Leggi l’articolo su Il Post.it 

 

2 Gennaio 2012  [Comunicato Stampa del Governo sulla ripartizione 2011]
La Presidenza del Consiglio dei ministri rende noto che per l’anno 2011 non è stato predisposto il decreto di ripartizione della quota relativa all’otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale, prevista dagli articoli 47 e 48 della legge 20 maggio 1985, n.222, secondo il Regolamento di cui al DPR 10 marzo 1998, n. 76, per mancanza di disponibilità finanziaria. Pertanto nessuno dei progetti presentati con scadenza 15 marzo 2011 è stato ammesso a contributo.
Si ricorda che le risorse relative alla parte dell’8 per mille che gli italiani destinano alle esigenze dello Stato vengono ripartite tra importanti iniziative di interesse nazionale, quale le calamità naturali, i restauri, l’assistenza ai rifugiati o la fame nel mondo. La scelta se effettuare interventi a pioggia o concentrare l’investimento prioritariamente in alcuni dei settori di pubblica utilità sopra indicati viene effettuata in ragione della disponibilità del bilancio e dell’impellenza delle necessità.
Dell’importo totale relativo all’otto per mille dell’Irpef a gestione statale per il 2011, pari inizialmente a circa 145 milioni di euro, più della metà del fondo (64 milioni di euro) è stato destinato alla Protezione civile per le esigenze della flotta aerea antincendi durante il precedente Governo.
I rimanenti 57 milioni sono stati destinati dall’attuale Esecutivo alle esigenze dell’edilizia carceraria e per il miglioramento delle condizioni di vita nelle prigioni.
Non sono stati toccati quindi i fondi del Ministero per i Beni culturali, né sono state tradite in alcun modo, né da questo né dal precedente Governo, le attese degli Italiani che hanno destinato la quota dell’8 per mille alle esigenze dello Stato: tali sono la Protezione civile e l’edilizia carceraria.

 

29 Dicembre 2011 [E’ un giallo quello della ripartizione dei fondi 8 per mille derivanti dalle dichiarazioni dei redditi 2011]

A leggere le informazioni riportate oggi dalla Repubblica sembrerebbe che la totalità del fondo (57 milioni) siano stati interamente dirottati alla ristrutturazione degli edifici carcerari inclusa nel decreto svuota-carceri approvato dal Consiglio dei Ministri della settimana scorsa. Ma l’articolo non fa chiarezza sui finanziamenti a progetti legati alla fame nel mondo e all’assistenza ai rifugiati.

I beni artistici restano a secco i 57 milioni dell’8 per mille vanno all’emergenza carceri

di CARLO ALBERTO BUCCI – La Repubblica – 29 dicembre 2011

Ecco il testo del Decreto Legge
DECRETO-LEGGE: Interventi urgenti per il contrasto della tensione detentiva determinata dal sovraffollamento delle carceri

Art.4 (Integrazione delle risorse finanziarie per il potenziamento, la ristrutturazione e la messa a norma delle strutture carcerarie).
1. Al fine di contrastare il sovrappopolamento degli istituti presenti sul territorio nazionale, per l’anno 2011, è autorizzata la spesa di euro 57.277.063 per le esigenze connesse all’adeguamento, potenziamento e alla messa a norma delle infrastrutture penitenziarie.
2. Agli oneri derivanti dal comma 1 si provvede mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 47, secondo comma, della legge 20 maggio 1985, n. 222, relativamente alla quota destinata allo Stato dell’otto per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.

 

12 Dicembre 2011 [Aspettando l’8 x 1000…tra pochi giorni la ripartizione della quota dell’otto per mille dell’Irpef devoluta alla diretta gestione statale, per l’anno 2011]

Si tratta della ripartizione dei fondi derivanti dalle dichiarazioni dei redditi di chi ha fatto una scelta esplicita in favore dello Stato (non firmando per una professione religiosa). Secondo la legge, infatti, lo Stato ha l’obbligo di utilizzare i fondi che gli derivano dalla ripartizione dell’otto per mille esclusivamente «per interventi straordinari per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali».

Purtroppo questi fondi sono sempre stati utilizzati (ad eccezione del 2002 e del 2003) anche per scopi che esulano dalla normativa (la legge 222/85, che individua gli ambiti in cui questi fondi devono essere utilizzati, e il decreto del presidente della Repubblica n. 76 del 1998, che definisce più analiticamente i criteri per l’assegnazione).

Gli usi più «impropri» sono quelli relativi al finanziamento di missioni militari. Non è storia solo recente. Nel 1999 cento miliardi di lire dell’otto per mille vennero dirottati per l’invio in Albania e in Macedonia di contingenti italiani nell’ambito della missione Nato «per compiti umanitari e di protezione militare, nonché rifinanziamento del programma di aiuti italiani all’Albania e di assistenza ai profughi» (decreto legge 21-4-1999, n. 110 convertito in legge il 18-6-1999, n. 186). Nei due anni successivi la somma destinata a missioni internazionali è addirittura aumentata fino ai 150 miliardi circa del 2001.

Nel 2004 si arriva addirittura ad inserire nella finanziaria questo passaggio: «L’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 47, secondo comma, della legge 20 maggio 1985, n. 222, relativamente alla quota destinata allo Stato dell’otto per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (irpef) è ridotta di 80 milioni di euro annui a decorrere dal 2004».  Praticamente ogni anno la quota di otto per mille destinata allo Stato dovrebbe essere decurtata alla fonte di 80 milioni di euro senza nessuna specificazione circa il loro utilizzo. Praticamente vanno a finire nel calderone del bilancio dello Stato.

Infine quest’anno si aggiunge un’ulteriore dicitura nella legge manovra finanziaria 2011 – 2013 (Gazzetta Ufficiale, serie generale, n. 171 del 25 luglio 2011) “E’ autorizzata, a decorrere dall’anno 2011, la spesa di 64 milioni di euro annui, da destinare alle spese per la gestione dei mezzi della flotta aerea del Dipartimento della protezione civile. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 47, secondo comma, della legge 20 maggio 1985, n. 222, relativamente alla quota destinata allo Stato dell’otto per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF)”.

L’ultimo capitolo della storia dell’8 x mille si consumato a fine settembre 2011 alla Camera con l’approvazione di una mozione che cerca di rendere più trasparente e meno trasformista l’uso di questi fondi per il futuro. Il Governo è stato battuto per 23 voti nell’Aula della Camera su un ordine del giorno del Pd al testo sulla ripartizione della quota dell’8 per mille destinato allo Stato. Il testo, su cui c’era parere contrario del governo, e’ passato con 247 si’ e 223 no. L’ordine del giorno, presentato da Tonino Russo del Pd, impegna il governo a indicare ”esplicitamente la scuola pubblica come destinataria” della quota dell’8 per mille dello Stato.

Successivamente l’Aula della Camera ha dato via libera pressoché unanime ai criteri specifici per la ripartizione della quota dell’8 per mille dell’Irpef destinato allo Stato. Il testo, approvato con 478 sì e 3 astenuti, è ancora all’esame del Senato. Nel testo approvato alla Camera, è previsto che le risorse dell’otto per mille non possano essere ridotte o destinate a finalità diverse dalla lotta alla fame nel mondo, ad interventi per calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione dei beni culturali, salvo che un provvedimento legislativo lo preveda per far fronte ad esigenze impreviste assolutamente straordinarie.

Com’è andata la ripartizione nel 2009 e 2010

Dopo diversi anni di tagli ed uso improprio di questo tesoretto, nel 2010 finalmente la quota dell’8×1000 di spettanza statale tornava nella sua interezza per i fini previsti dalla legge, ovvero: beni culturali, assistenza rifugiati, fame nel mondo e calamità naturali. Da ormai tre anni (2007-2009) veniva infatti regolarmente decurtata una quota considerevole, nel 2009 per esempio dai 130 milioni destinati dai contribuenti allo Stato vennero a mancare oltre 86 milioni, 80 dei quali impiegati per finanziare i vari interventi militari all’estero. Insomma poco meno di 49 milioni, 21 dei quali (48%), pur nell’ambito dei  beni culturali, andarono a favore di proprietà cattoliche contro  l’11,4% a fini civili. Solo briciole a finanziare progetti sulla fame nel mondo e sull’assistenza a rifugiati. Nel 2010, finalmente a budget intero, ci si attendeva una ripartizione meno sbilanciata. Invece è stata quasi la fotocopia della ripartizione del 2009 con una percentuale compresa fra il 47 e il 48% per un importo di circa 70 milioni a favore di enti cattolici e percentuali minime di approvazioni per i progetti relativi alla fame nel mondo e all’assistenza a rifugiati.

A voi il giudizio sulla ripartizione 2010….

Fame nel mondo

Assistenza rifugiati

Beni culturali

Calamità naturali

 


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  1. Buongiorno,
    volevo chiedere se ci sono informazioni riguardo al rilascio delle graduatorie per la ripartizione dei fondi 8×1000 del 2013.
    Vedo che quì le notizie sono ferme al 3 aprile.
    Sapevo che doveva essere votata dalle camere e pubblicata entro la fine di novembre.
    Cortesemente potreste almeno farmi sapere se verrà votata dal senato o dalla camera dei deputati entro la fine del 2013?

    Grazie infinite.
    Attendo info

    1. Caro Giacomo,
      attendiamo a breve informazione da palazzo Chigi sull’approvazione del decreto sulla ripartizione. Normalmente viene pubblicato entro fine dicembre anche se il regolamento prevederebbe una sua emanazione entro il 25 novembre. Ne daremo conto non appena ricevuto.
      Saluti
      Redazione

  2. Mi unisco alla domanda del Sig. Fiordi. Ci sono novità? Di norma i risultati erano sempre pubblicati entro il 23-24 dicembre ma non trovo alcuna notizia in rete. Attendiamo qualche vostro riscontro in quanto sicuramente meglio informati.

    ML

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