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Reality Mission, parlano Rai e Intersos

Dopo oltre una settimana di acceso dibattito tra gli operatori del settore, centinaia di commenti e migliaia di reazioni sul social network, la questione del reality show Mission è approdata alla radio per un breve dibattito all’interno del programma Nessun Luogo è Lontano di Radio 24. Solo a questo punto intervengono le parti in causa per spiegare le loro ragioni e raccontare qualcosa in più sulla discussa produzione televisiva. Giampaolo Musumeci modera un dibattito tra Antonio Azzalini, capo struttura Rai, Marco Rotelli, Segretario Generale di Intersos e il giornalista Giulio Sensi che ha ripreso il caso su Vita.it.

 

Di seguito qualche notizia, quelle poche venute fuori dal dibattito e alcuni spunti dei discussants:

 

Azzalini: Il titolo sarà Mission, non The Mission. Non si tratterà di un Reality Show ma di un Docu-Reality. I VIP ci saranno anche se tanti si sono tirati indietro quando hanno acquisito informazioni dettagliate sul progetto: stare all’estero 15 giorni, fare vaccinazioni, no resort, ecc. I VIP coinvolti non verranno pagati come per le ospitate televisive ma solo con un “gettone minimo”. L’obiettivo della Rai non è fare spettacolo ma far vedere cosa succede fuori da casa nostra, far vedere un mondo che il mondo non vuole vedere.

 

Rotelli: Intersos ha accettato di partecipare al progetto consapevole dei rischi ma con l’obiettivo di permettere al grande pubblico di accedere alla realtà dei campi profughi. I documentari e reportage che abbiamo facilitato sono sempre andati in onda di notte e non hanno mai avuto visibilità. Per noi sarà più un rischio che una vetrina. i cooperanti devono fare il loro mestiere, non improvvisarsi operatori o star dello spettacolo. Questa produzione non ci distoglie dal nostro lavoro, non abbiamo paura delle polemiche perché abbiamo la priorità di comunicare come si vive in certe circostanze. (leggi comunicato di Intersos)

 

Sensi: I cooperanti potrebbero essere più protagonisti della produzione si potrebbero coinvolgere video-maker e operatori locali nella realizzazione. Nessuno dubita delle buone intenzioni degli organizzatori ma perché affidarsi allo spettacolo e non all’informazione per raccontare queste realtà? Nella comunicazione delle ONG stanno tornando le pance gonfie dei bambini anche per via della crisi e della competizione nella raccolta fondi e nel marketing.

 

Qualcosa in più lo dice anche il giornalista conduttore Musumeci: La comunicazione delle ONG rimane sempre chiusa nella stessa cerchia, le ONG stesse non comunicano la povertà in modo dissimile da quanto potrebbe fare questo reality. Perché mandare all’estero dei VIP qualunque e non personaggi famosi che abbiano più credibilità, più conoscenza dei contesti?

 

Ascolta la trasmissione

 

Non resta che aspettare allora per dire di più sul primo Docu-Reality della storia. Nel frattempo corrono voci su internet che qualcuno stia iniziando a ripensarci…. Mission rischia di saltare?

 

Di sicuro sono contrari tutti quelli che hanno già firmato la petizione online avviata su Change.org dove si chiede alla Rai di fermare il progetto. Vai alla petizione

 

Ecco altri articoli apparsi sulla stampa nazionale

La Stampa

Il Messaggero

Repubblica – Il Venerdì

Il Mattino

Sole24ore

TGcom24

Internazionale

Il Fatto

 

RAI: ANZALDI-BOBBA, FICO CHIEDA REGISTRAZIONE ‘MISSION’

Rai, interrogazione su Mission.”Dolore non sia show”

 

 

 


Leggi anche






  1. La tesi della RAi non mi convince. Se avessero tanta volontà di far conoscere il mondo che nessuno vuole vedere allora farebbero TG diversi da quelli che fanno e ci risparmierebbero migliaia di ore di programmazione di salotti politici in cui non si parla di niente…rigorosamente in prima serata!
    Non capisco perchè dal niente si debba passare alla spettacolarizzazione della povertà. In mezzo ci sono tanti altri tipi di programmi possibili per poter portare certe tematiche al grande pubblico, basterebbe guardare come fanno in Francia a France24 o in Inghilterra alla BBC.
    Il problema non è la volontà di parlare al grande pubblico di rifugiati! il problema è con che strumento se ne parla. Ha ragione Rotelli a dire che i pochi tentativi sono stati fatti con trsmissioni in terza serata ma questo non giustifica l’utilizzo del format reality per documentare le tragedie di migliaia di persone.

  2. la RAI ha un ottimo corripondente a NAirobi, Enzo Nucci, che si è occupato a più riprese del sud Sudan, con bellissimi servizi che guarda caso , vanno in onda sempre in orai assurdi, in genere di notte, o addirittura non vanno in onda per niente
    ! da anni la sede RAI di NAirobi è a rischio chiusura per mancanza di fondi, dicono i vertici RAI, che invece trovano così facilmente i fondi per trasmissioni assurde, compreso un reality in Africa. Dare spazio al buon giornalismo no, ehh????

  3. Le giustificazioni fornite per far “digerire” il docu-reality sono assurde. Ci sono altre modalità, a costo quasi zero, per far sapere al pubblico italiano COSA succede fuori dai nostri confini: basterebbe che i Tg o qualche programma di approfondimento ne parlassero. E, invece, siamo cosntretti a cuccarci ore e ore di diretta sul Baby Royal o sulle vicende personali di un condannato cui viene concesso ampio spazio per attaccare la Magistratura. Capite che la cosa non regge? Era necessario buttare soldi in un docu-relity per far conoscere la realtà dei profughi? BASTA CON LA SPETTACOLARIZZAZIONE DI QUESTE TRAGEDIE UMANE! SI VERGOGNINO QUELLI DELLA RAI! USATE I NOSTRI ABBONAMENTI PER COSE INTELLIGENTI!

  4. Inutile dire che se il web si rivolta è perchè nel web tantissimi sono attivisti per i Diritti umani e pubblicano quotidianamente il lavoro di chi opera nel campo; oltretutto la maggior parte delle associazioni e organizzazioni umanitarie pubblicano in rete dossier e documentari per sensibilizzare l’opinione pubblica quindi ribadisco le parole di condanna da parte di associazioni e ong, “No alla speculazione sul dolore, la Rai faccia informazione di qualità su questi temi”.Diamo valore alla Dignità umana Firmiamo e condividiamo!https://www.change.org/petitions/rai-non-mandare-in-onda-il-reality-the-mission-nomission?utm_campaign=autopublish&utm_medium=facebook&utm_source=share_petition

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