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Progettare con la Teoria del Cambiamento: ecco la guida per il mondo della cooperazione internazionale

Poco più di due anni fa, proprio sulle pagine di Info Cooperazione, abbiamo iniziato ad approfondire la Teoria del Cambiamento (TdC) registrando un forte interesse e una motivazione crescente degli operatori del settore a entrare nel merito di questo approccio. Superata la semplice curiosità, che abbiamo cercato di saziare pubblicando una serie di post esplicativi sulla TdC, quello che ha più attirato l’attenzione di organizzazioni e donatori è stato il “potenziale ispiratore” insito nella Teoria del Cambiamento.
Entrando nel merito infatti si scopre che la TdC ha dimostrato di poter accompagnare professionisti e organizzazioni, donatori e istituzioni nel focalizzare meglio il proprio intervento, nel misurare e potenziare costantemente il reale cambiamento prodotto, nel correggere inefficienze e sprechi e nel valorizzare il rapporto con i principali portatori di interesse (stakeholders), uscendo da logiche autoreferenziali e autocelebrative.

Insomma un sogno, quello che decine di operatori della cooperazione internazionale chiedono ogni giorno alla propria organizzazione e si augurano di riuscire a raggiungere per rimotivare il proprio lavoro davanti a un contesto sempre più sfidante e complesso. In estrema sintesi si tratta di migliorare le nostre capacità di generare cambiamento e di poterlo misurare.

Ma come arrivarci davvero? Ci siamo convinti che si debba agire su due fronti paralleli e su questi ci stiamo sperimentando dall’inizio di questo percorso che da un semplice gruppo di lavoro ha portato alla costituzione di un vero e proprio laboratorio, il ChangeLab.

Da un lato serve un cambiamento culturale, deve mutare l’ambiente che caratterizza il rapporto donatori-implementatori (e forse anche implementatori-destinatari). La progettazione come la conosciamo oggi, basata soprattutto sul sistema dei bandi, non solo impone un consumo insopportabile di risorse (per donatori e implementatori), ma allo stato attuale non garantisce di per sé un miglioramento degli interventi; al contrario, in molti casi ostacola il raggiungimento di risultati duraturi e verificabili, mantenendo costantemente sotto stress le risorse economiche e umane di tutti gli attori coinvolti. Se questo è un reale interesse del nostro sistema, diventa centrale porsi il problema di immaginare e sperimentare davvero forme di collaborazione tra gli attori in campo (istituzioni, privato sociale, aziende, società civile…) capaci di assegnare importanza agli investimenti sulla qualità dei modelli che si intendono avviare (e testare).

Dall’altro servono nuove e maggiori competenze all’interno delle organizzazioni a tutti i livelli. Mappature, progettazioni, monitoraggi e valutazioni sono processi sempre più complessi e multi dimensionali che non possono essere portati avanti efficacemente senza competenze specifiche, innovazione e confronto continuo tra operatori. Per questo abbiamo pensato di dedicare uno sforzo specifico alla predisposizione di materiale formativo e didattico sulla Teoria del Cambiamento a partire dalla sua possibile applicazione nel mondo della cooperazione internazionale.

Negli ultimi anni infatti abbiamo messo in campo occasioni formative (un corso itinerante che ha interessato più di 200 colleghi in tutta Italia) e condiviso con questa community un vademecum sul nuovo quadro logico di EuropeAid e una prima guida introduttiva sull’utilizzo della TdC. L’elevato interesse che abbiamo registrato rispetto ai corsi e alle pubblicazioni (scaricate da più di 7000 utenti) ci hanno motivato all’elaborazione di una vera e propria guida sulla Teoria del Cambiamento nella progettazione che è oggi disponibile gratuitamente qui di seguito.

Si intitola “Progettare con la Teoria del Cambiamento: Una guida per il mondo della cooperazione internazionale”. Un documento sempre più completo e approfondito per capire i presupposti, le opportunità e i limiti della TdC nella pianificazione, programmazione/progettazione e valutazione.

Scarica la guida

 


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  1. Gentilissime/i,
    grazie mille per questo prezioso contributo all’approfondimento/aggiornamento delle conoscenze in materia di progettazione orientata al cambiamento.
    Cordiali saluti
    Edgar Serrano
    (Manager Didattico della Laurea Magistrale Internazionale in “Local Development” – UNIPD)

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