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Meloni svela i 5 nuovi Paesi del Piano Mattei

In occasione della conferenza stampa di inizio anno che si è tenuta oggi alla Camera, il presidente del Consiglio rispondendo alla domanda di Formiche.net ha annunciato che Angola, Ghana, Mauritania, Tanzania e Senegal saranno i nuovi Paesi nei quali il Piano Mattei opererà e promette: “Le due grandi sfide secondo me per il 2025 sono internazionalizzare ed europeizzare il piano, ovvero il lavoro che l’Italia ha già cominciato a fare con il G7”.

“Sono fiera della concretezza che il piano Mattei sta dimostrando, secondo me la concretezza è la chiave di volta per una cooperazione diversa. Di iniziative generiche sull’Africa ce ne sono state ma riuscire a dare continuità ed essere concreti e credibili questo si fa la differenza”, ha detto la premier.

“Ricordo che in tutti i nove primi paesi del Piano Mattei i progetti sono già avviati, dopodiché le due grandi sfide secondo me per il 2025 sono internazionalizzare ed europeizzare il piano che è il lavoro che l’Italia ha cominciato a fare con il G7”, ha proseguito.

“Cioè noi ci siamo posti il problema nel G7 in particolare nel summit dei leader di come mettere insieme il lavoro che facciamo come Italia nel piano Mattei con tutti gli altri strumenti disponibili e il lavoro dei nostri partner come il Global Gateway della Ue, il Piano infrastrutturale del G7. Noi vogliamo cercare di mettere in relazione il più possibile il nostro piano con i livelli superiori perché questo consente anche una strategia più ampia da parte europea ma anche da parte del G7”, ha detto Meloni.

“La seconda sfida per il 2025 è ampliare il Piano Mattei e quindi individuare nuovi paesi nei quali portare le nostre iniziative e i nostri progetti: attualmente i paesi che abbiamo individuato per allargare il Piano sono Angola, Ghana, Mauritania, Tanzania e Senegal”, ha aggiunto la premier.

Passando all’Africa, il Primo Ministro ha anche espresso preoccupazione per la crescente presenza della Russia nel continente. “È un tema che ho sollevato con i miei partner da circa due anni, e qualcosa sta cominciando ad accadere”, ha detto, ricordando che la NATO è stata a lungo molto concentrata sul fianco orientale, “senza capire che tutti i fianchi dell’Alleanza sono potenzialmente esposti, in particolare quello meridionale”. “Se l’ultimo vertice dell’Alleanza (a Washington) ha portato una rinnovata attenzione al fianco sud, ciò è dovuto soprattutto all’impegno dell’Italia”. A questo proposito, Meloni ha citato anche la Libia in particolare: un possibile aumento della presenza russa in questo Paese, secondo il capo del governo italiano, è “reale”, perché “la Russia aveva una forte presenza in Siria, dove aveva la sua flotta nel Mediterraneo”. Dopo la caduta del regime di Assad, ha aggiunto, “è ragionevole credere che la Russia stia cercando altri sbocchi, e uno di questi potrebbe essere la Cirenaica”. Per questo Meloni ritiene che la questione “meriti di essere monitorata” e, infatti, “lo stiamo facendo a tutti i livelli” anche perché la “complessa” questione di una reale stabilizzazione della Libia “è forse una di quelle che abbiamo affrontato di più negli ultimi anni”.


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