Arriverà domani a Roma per la conferenza internazionale “The Mattei Plan for Africa and the Global Gateway: A Common Effort with the African Continent”, la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Un evento fortemente voluto dalla premier Giorgia Meloni per accelerare la cosiddetta “internazionalizzazione” del Piano Mattei, non a caso la conferenza vedrà la partecipazione di numerosi leader africani, tra cui rappresentanti dell’Unione Africana, Angola, Zambia, Repubblica Democratica del Congo, Tanzania, oltre ai vertici delle principali istituzioni finanziarie multilaterali come la Banca Mondiale e la Banca Africana di Sviluppo.
Il vertice si inserisce appunto nel percorso di “europeizzazione” e internazionalizzazione del Piano Mattei per l’Africa, con l’obiettivo dichiarato di superare le logiche di cooperazione tradizionale, promuovendo una partnership tra pari, fondata su interessi condivisi, co-progettazione e benefici reciproci. I Paesi africani coinvolti sono passati da nove a quattordici (tra cui Algeria, Angola, Congo Brazzaville, Costa d’Avorio, Egitto, Etiopia, Ghana, Kenya, Mauritania, Marocco, Mozambico, Senegal, Tanzania e Tunisia), con la prospettiva di estendere ulteriormente la platea dei beneficiari.
Sinergia con il Global Gateway
La conferenza romana rappresenta anche l’occasione per rafforzare la sinergia tra il Piano Mattei e il Global Gateway, l’iniziativa europea da 300 miliardi di euro volta a promuovere investimenti sostenibili in infrastrutture, transizione energetica, digitale e capitale umano nei Paesi partner. L’integrazione tra le due strategie punta a massimizzare l’impatto degli investimenti pubblici e privati, favorendo la creazione di filiere industriali e tecnologiche tra Europa e Africa, e a rafforzare la posizione dell’Italia come ponte tra i due continenti.
Il vertice di domani era stato anticipato a livello tecnico già lo scorso 27 marzo da un evento che si è svolto sempre nella capitale italiana e che ha riunito oltre 400 attori pubblici e privati italiani, africani ed europei, per definire priorità settoriali e piattaforme di investimento congiunte. Le intese maturate nel corso di quell’iniziativa dovrebbero ora tradursi in accordi politici e finanziari multilaterali.
Focus su innovazione, clima e sviluppo sostenibile
Tra le novità più rilevanti che saranno discusse in conferenza spicca la creazione di un AI Hub per lo Sviluppo Sostenibile, promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy in collaborazione con UNDP. L’obiettivo è sostenere fino a 500.000 startup africane entro il 2028, attraverso partenariati ad alto impatto e investimenti in settori chiave come intelligenza artificiale, energia rinnovabile, agricoltura e salute. Sono già in fase avanzata accordi con colossi globali come Microsoft, Cisco, Cassava Technologies e Cineca, a testimonianza della volontà di coinvolgere il settore privato e l’ecosistema dell’innovazione.
Un altro pilastro della strategia riguarda la transizione verde: il Piano Mattei mira a favorire lo sviluppo di filiere di materie prime critiche, la produzione di energia pulita e il rafforzamento delle interconnessioni infrastrutturali tra Mediterraneo e Africa. L’evento “A Green Mattei Plan for Development, Peace and Security”, organizzato dal think-thank ECCO presso la Camera dei Deputati il 25 giugno, approfondirà proprio il ruolo della transizione climatica come leva per la pace, la sicurezza e la crescita condivisa alla luce della relazione annuale sullo stato di avanzamento del Piano Mattei.
Si parlerà anche di nuovi strumenti finanziari, come il Fondo multi-finanziario con la Banca Africana di Sviluppo e accordi di cofinanziamento con la Banca Mondiale, che puntano a moltiplicare l’effetto leva dei fondi italiani e a catalizzare risorse internazionali. Un ruolo chiave potrà essere giocato dal Fondo Clima, in sinergia con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e adattamento ai cambiamenti climatici.
Per gli operatori della cooperazione e dello sviluppo globale, la conferenza di Roma sarà un’occasione per comprendere gli avanzamenti reali del piano, le dinamiche ancora fumose dei processi di co-progettazione e per misurare la capacità di tradurre le ambizioni in progetti concreti, inclusivi e realmente trasformativi per le comunità africane ed europee.
Buongiorno, è possibile trovare il protocollo firmato (o i protocolli, se sono più di uno). Grazie
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