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VIS – Valutazione esterna – Albania

VIS – Volontariato Internazionale sta selezionando uno o più consulente/i  cui affidare una valutazione esterna in Albania. Durata 2 mesi. Scadenza candidature 10/10/2019

Richiesta preventivo per valutazione esterna – Albania

Richiesta di Preventivo e TdR per valutazione esterna intermedia di progetto

Con il presente documento, VIS invita a presentare un preventivo per la valutazione esterna intermedia del progetto: ZANA E MALEVE – Giovani e Territorio: radici di una comunità in cammino verso l’integrazione con la famiglia europea.

Di seguito, una sintesi degli obiettivi, risultati e principali componenti del progetto. La documentazione completa del progetto sarà disponibile una volta iniziato il contratto di consulenza.

Titolo: ZANA E MALEVE – Giovani e Territorio: radici di una comunità in cammino verso l’integrazione con la famiglia europea.

Durata: 3 anni

Paese di implementazione: Albania (Regione di Scutari)

Controparte locale:

Amministrazione Regionale delle Aree Protette di Scutari (AdZM)

Partner:

In Italia:

  1. CISP – Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli (Partner Consortile iscritto all’elenco)
  2. Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus

3.”Gruppo di Azione Locale Iniziativa Sviluppo Comprensorio Madonie” G.A.L. I.S.C. MADONIE

  1. GAL Leader Ulixes
  2. Istituto Universitario Salesiano Venezia (IUSVE)
  3. I Borghi Più Belli d’Italia

In loco:

  1. Partnership for Development (PfD)
  2. Agenzia Nazionale del Turismo (AKT)
  3. Fondi BESA
  4. Consulting and Development Partners (CODE Partners)

Donatori: AICS

Costo Totale: € 2.195.424,60

Obiettivo generale:

Contribuire alla promozione di un modello economico e sociale sostenibile ed inclusivo in Nord Albania e sostenere il percorso di integrazione nell’UE del paese.

Obiettivo specifico:

Consolidare ed estendere le attività economiche e rafforzare il ruolo della comunità di Malesi e Madhe per la salvaguardia e la promozione del proprio patrimonio territoriale.

Risultati attesi:

R1. Opportunità occupazionali, in particolare per i giovani, diversificate ed estese tramite il sostegno alle imprese familiari e ai servizi agrituristici.

R2. Consolidato il livello di empowerment delle comunità locali avviando forme di coinvolgimento nella gestione dei servizi e l’istituzionalizzazione della figura dell’Agente di Sviluppo Locale (ASL).

R3. Programma di registrazione della proprietà fondiaria avviato nell’area target e buone pratiche replicabili in altre aree in difficoltà sperimentate.

Zona di Intervento e Beneficiari: Malesi e Madhe (Nord Albania)

Contesto di Intervento:

L’Albania dopo la caduta del regime comunista (marzo 1991) ha vissuto un decennio d’instabilità (grandi flussi migratori, riforma economica, crisi delle società finanziarie “piramidali”). Dopo la guerra in Kosovo e la firma del “Patto di Stabilità” (1999), si è avviato un periodo di maggior stabilità, caratterizzato da una crescita costante del PIL (dal 2000 al 2015 +187%) e l’inizio del percorso d’integrazione europea e di armonizzazione delle politiche nazionali con quelle dell’acquis communautaire. Nonostante i miglioramenti, permangono nel Paese vari problemi, di cui lo squilibrio tra aree urbane ed aree rurali e montane in particolare è tra i più stridenti ed in gran parte irrisolti.

Malesi e Madhe è una municipalità montana molto estesa (949 km2) all’estremo nord (Alpi Albanesi), il cui unico centro urbano è Koplik, con 3.734 abitanti residenti, su un totale 39.673 (INSTAT 2011). Nonostante gli ultimi anni abbiano visto Malesi e Madhe al centro di alcuni importanti interventi infrastrutturali da parte dello Stato, che hanno portato ad avvicinare maggiormente il territorio al resto del Paese, persiste la tendenza all’emigrazione giovanile. Tale criticità è stata evidenziata sia durante i precedenti progetti del VIS in Malesi e Madhe (AID 8984/VIS/ALB 2009-2013 e AID 10170/VIS/ALB 2014-2017), che durante due recenti Needs assessment.

Da luglio 2016 e marzo 2017, il VIS ha realizzato un primo Needs Assessment sulla questione giovanile. Si è intervistato un campione di 223 giovani fra i 17 e i 35 anni, con l’obiettivo di analizzare ciò che li porta ad emigrare e ciò che invece può incentivarli ad investire nel territorio. Da questo studio è emersa una forte richiesta di formazione professionale negli ambiti che caratterizzano l’area (turismo e agricoltura) e l’insufficiente offerta di servizi, che scoraggia la formazione in loco di giovani famiglie.

Nell’aprile 2017 VIS e CISP, con il coinvolgimento dei beneficiari, stakeholders chiave e istituzioni locali, hanno svolto incontri per l’analisi dei bisogni. E’ stato evidenziato come gran parte delle attività economiche rurali (l’88% della popolazione vive in zona rurale), sono ancora informali ed escluse dall’economia di mercato, problema su cui pesa anche l’assenza di registrazione delle proprietà fondiarie.

I problemi che il progetto si è proposto di affrontare, sono: a) la carenza di opportunità occupazionali e l’emigrazione giovanile percepita come sola opportunità di autosufficienza economica; b) la scarsa qualità dei servizi pubblici e sociali; c) l’alta percentuale di attività economiche informali; d) la mancata regolarizzazione catastale delle proprietà fondiarie, nonostante l’attribuzione dei fondi risalga alla riforma agraria del 1991.

Riguardo i punti a) e c), le attività previste di promozione e marketing, fondo di micro-credito agevolato, fondo per mini-grant cofinanziati con focus per start-up, assegnazione di borse lavoro per giovani, assistenza alle aziende familiari e alle piccole imprese e formazione professionale, mirano a migliorare le competenze, a diversificare le attività ed aumentare le opportunità occupazionali soprattutto per donne e giovani e ad integrare di più le attività economiche con l’economia di mercato.

La formazione degli Agenti di Sviluppo Locale e la dotazione di un fondo per le iniziative comunitarie riguardano il punto b) e mirano a mettere in relazione diretta le comunità con il progetto, per il loro coinvolgimento nelle scelte che riguardano i bisogni loro e del territorio.

Riguardo il punto d), la riforma territoriale del 2015, ha esteso le competenze delle municipalità in un’ottica di decentramento e maggior efficienza delle politiche sul territorio. Fra queste vi è anche la regolarizzazione fondiaria, che in Nord Albania rappresenta un problema irrisolto a differenza dei progressi registrati nel resto del Paese. Il problema è stato posto dalle istituzioni contattate come una priorità. La mancanza dei titoli di proprietà rappresenta un ostacolo strutturale allo sviluppo, in quanto: a) impedisce “de facto” gli investimenti privati; b) determina il rischio di contenziosi; c) rende impossibile il normale accesso al credito bancario per la mancanza di garanzie patrimoniali; d) ostacola il processo d’integrazione con l’UE.

Beneficiari diretti

  • 50 giovani famiglie presenti nell’area;
  • 90 giovani coinvolti in attività di animazione territoriale;
  • 12 studenti del corso di formazione per Agente di Sviluppo Locale;
  • 350 tra piccoli imprenditori e soggetti direttamente coinvolti nelle attività produttive e nel settore agroturistico e turistico;
  • 2.000 famiglie destinatarie di servizi primari;
  • i membri del GAL di Malesi e Madhe (circa 60 persone)
  • 360 proprietari di terreno che partecipano al programma pilota di registrazione fondiaria.

Beneficiari indiretti

  • le famiglie di Malesi e Madhe (6 unità amministrative con oltre 8.800 famiglie);
  • i turisti che visitano l’area, i consumatori, gli operatori e le attività economiche non direttamente coinvolte nelle attività progettuali;
  • i funzionari delle istituzioni che collaborano al progetto.

Altri stakeholder

Le istituzioni e agenzie pubbliche a livello centrale e locale dei settori di progetto (Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale, Ministero dell’Istruzione, Sport e Gioventù, Ministero di Economia e Lavoro); le autorità locali e gli organismi tecnici; il Forum delle Organizzazioni della Società Civile a Malesi e Madhe; l’Università Agraria di Tirana.

Scopo della valutazione esterna intermedia

Obiettivi principali della valutazione sono:

  • verificare la coerenza tra avanzamento quantitativo e qualitativo e i risultati attesi,
  • proporre modifiche anche sostanziali al piano di attività e in parte al quadro dei risultati attesi, in funzione del raggiungimento dell’obiettivo specifico,
  • valutare l’efficienza nelle procedure di gestione progettuale adottate.

Oltre ai documenti completi del progetto, saranno messi a disposizione i seguenti documenti: rapporti mensili e semestrali di attività e finanziari; relazioni di monitoraggio, relazioni dei consulenti esterni, documenti relativi alle varianti non onerose approvate nel corso di implementazione del progetto.

Linee guida

Dovranno essere rispettati i seguenti criteri nella valutazione: 1) Rilevanza e qualità della proposta rispetto alle esigenze settoriali locali; 2) Efficienza dell’implementazione; 3)Efficacia e impatto diretto dell’azione; 4) Potenziale sostenibilità.

  • Il progetto mantiene la sua Rilevanza rispetto al programma paese e all’obiettivo specifico?
  • Ovvero, sono intervenute modifiche nel contesto di riferimento o nelle strategie di progetto che condizionano il suo grado di coerenza?
  • Il bisogno ipotizzato dal VIS all’inizio è ancora attuale?
  •  I costi, le procedure e i tempi effettivi garantiscono l’Efficienza del progetto?
  • L’esecuzione del progetto ha previsto un allungamento dei tempi o una lievitazione dei costi che mettono a rischio il livello di efficienza ipotizzato al momento dell’avvio?
  • Le modalità organizzative del sistema di monitoraggio sono adeguate?
  • Qual è la probabilità che il progetto raggiunga gli obiettivi prefissati (Efficacia e Impatto)
  • In fase di realizzazione il progetto conserva il grado di Sostenibilità prevista?
  • La proiezione dei costi e dei ricavi collegati alle effettive realizzazioni garantisce la sostenibilità finanziaria del progetto?

Le domande di cui sopra sono da considerarsi NON esaustive dell’analisi; sono altresì da considerarsi indicative rispetto agli output che si vogliono ottenere dalla valutazione esterna, ovvero:

  1. Analisi esaustiva del progetto, in termini di raggiungimento o meno dei risultati attesi e dei relativi indicatori, avendo come base di riferimento il quadro logico originale e le eventuali modifiche allo stesso;
  2. Analisi esaustiva dei punti di forza e debolezza del progetto, facendo raccomandazioni rispetto a: gestione tecnica e finanziaria del progetto; implementazione delle attività; relazione con i partner locali e internazionali del progetto.
  3. Raccomandazioni rispetto all’implementazione di progetti similari da realizzarsi nello stesso settore e di progetti similari da realizzarsi nello stesso Paese.

Dal punto di vista strettamente metodologico, la valutazione deve almeno includere:

  1. Analisi tratta da fonti secondarie, ossia analisi completa di tutta la documentazione ricevuta dal VIS e dal partner relativa al progetto in oggetto e analisi di eventuali documenti settoriali governativi etiopi rilevanti rispetto al settore;
  2. Dati tratti da fonti primarie, ossia:
    1. Consultazioni e interviste con lo staff del VIS coinvolto nel progetto (sarà cura del VIS fornire lista e contatti di tale staff);
    2. Consultazioni e interviste con lo staff dei partner locali e internazionali coinvolti nel progetto(sarà cura del VIS fornire lista e contatti di tale staff);
    3. Consultazioni e interviste con i principali stakeholders locali e internazionali del progetto (sarà cura del VIS fornire lista e contatti di tale staff);
    4. Discussioni di gruppo con alcuni tra i beneficiari del progetto, avendo cura di rispettare la “do not harm policy”.

Ownership e riservatezza dei dati e della informazioni

Tutti i documenti e materiali dovranno essere trattati in maniera confidenziale e non dovranno essere diffusi a una terza parte senza il consenso scritto del VIS. Il consulente inoltre si impegna a non diffondere a una terza parte nessuna delle informazioni confidenziali che possono essere contenute nei documenti. L’utilizzo della valutazione intermedia sarà a unica discrezione del VIS. Tutta la documentazione che il VIS renderà disponibile in soft e hard copies dovrà essere restituita alla fine della valutazione. Nessuna parte della valutazione potrà essere riprodotta senza specifica autorizzazione del VIS.

Il VIS ricerca un consulente/team di consulenti con le seguenti caratteristiche:

  1. Laurea specialistica in Scienze Sociali, Politiche, Economiche, Cooperazione o simile da almeno 10 anni.
  2. Esperienza professionale generale:
    1. Esperienza comprovata di almeno 5 anni in monitoraggio e valutazione di interventi di emergenza o sviluppo realizzati in Paesi terzi da Ong, Agenzie UN, Unione Europea e simili;
    2. Previa conoscenza della lingua Albanese (desiderabile)
  3. Esperienza professionale specifica:
    1. Comprovata esperienza di almeno 5 anni in valutazione post ante di progetti di sviluppo realizzati in paesi terzi e finanziati da donatori istituzionali (requisito preferenziale sarà comprovata esperienza di progetti finanziati dal Ministero degli Affari Esteri Italiano /DGCS);
    2. Requisito preferenziale sarà comprovata esperienza in monitoraggio e/o valutazione di progetti nel settore di sviluppo rurale, sviluppo economico sostenibile, agricoltura, turismo sostenibile.
    3. Requisito preferenziale sarà comprovata esperienza in monitoraggio e/o valutazione di progetti realizzati in Albania e/o Balcani.
    4. Buona predisposizione a relazionarsi in maniera adeguata e rispettosa a partner di paesi terzi e buona predisposizione alla lettura del contesto locale in maniera adeguata.

Si suggerisce di seguire il format di seguito presentato (che non deve eccedere le 30 pagine, senza gli annessi), tuttavia il consulente può proporre un orientamento differente che però deve comunque contenere i capitoli proposti (cfr. linee guida valutazione MAECI disponibile al seguente link http://www.aics.gov.it/wp-content/uploads/2016/04/2010-06-17_LineeGuidaValutazione.pdf )

  • Indice
  • Lista di abbreviazioni e acronomi
  • Sintesi
  • Dati del progetto e background
  • Metodologia Utilizzata
  • Analisi e valutazione
  • Lezioni apprese e raccomandazioni
  • Annessi che possono includere: agenda; lista delle persone intervistate e consultate; referenza dei documenti consultati; esempi dei format utilizzati; ulteriori informazioni metodologiche se necessario; dati grezzi qualitativi (se appropriato e se non inclusi nell’analisi principale).

Offerta tecnica e finanziaria

L’offerta e questo documento firmato devono essere inviati all’indirizzo email: selezione@volint.it

Entro e non oltre: 10 Ottobre 2019

L’offerta deve includere:

  • Espressione di interesse del consulente/società di consulenza rispetto all’appropriazione dei criteri di Selezione e alla comprensione dei TOR e della metodologia proposta;
  • Proposta della società  e del work plan con anche indicazione temporale e di budget. Si specifica che la consulenza è onnicomprensiva dei costi di trasporto, comunicazione, organizzazione delle interviste, vitto e alloggio, assicurazione e altre spese in loco. L’importo massimo reso disponibile dal progetto per la consulenza ammonta a 7.000 euro.
  • Copia del CV del/dei consulenti che saranno impiegati nella consulenza e della società di consulenza se esistente.

La mancanza di uno dei documenti di cui sopra porterà alla squalifica del candidato.

La firma del contratto avverrà entro e non oltre il 02/11/2019. La missione in Albania dovrà concludersi entro e non oltre 16/11/2019.

Condizioni di consegna della valutazione

Entro 30 giorni dal rientro dalla missione in Albania il consulente/la società di consulenza è tenuta a consegnare il primo draft che dovrà essere commentato dal personale VIS preposto. Dall’invio dei commenti da parte del VIS, il consulente/la società di consulenza dovrà consegnare il Report Finale entro e non oltre il 12 Gennaio 2019.

Link: http://www.volint.it/vis/offerte-lavoro/vis-41


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