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La commissaria europea designata Jutta Urpilainen passa l’esame dell’Europarlamento

Il commissario europeo designato per i partenariati internazionali Jutta Urpilainen sembra aver superato l’esame del Parlamento Europeo. L’audizione tenutasi la settimana scorsa è l’ultimo passo formale prima dell’insediamento dei commissari della squadra di Ursula von der Leyen. I rappresentanti dei gruppi politici della commissione per lo sviluppo si sono incontrati per poco meno di due ore dopo l’audizione, decidendo infine di raccomandare al Parlamento l’accettazione della nomina di Urpilainen da parte del presidente entrante della Commissione.

Le audizioni parlamentari sono uno dei principali poteri di verifica e bilanciamento dell’europarlamento, con le commissioni competenti incaricate di valutare la “competenza generale, l’impegno europeo e l’indipendenza personale” di ciascuno dei 26 commissari proposti da von der Leyen, la cui squadra è a causa dell’entrata in carica il 1 ° novembre, i deputati devono anche considerare la “conoscenza del potenziale portafoglio e la capacità di comunicazione” dei candidati. Il voto in aula sulla proposta di commissione è previsto per il 23 ottobre.

L’ex ministro delle finanze finlandese Urpilainen ha intrattenuto i parlamentari per oltre due ore su questioni che vanno dal bilancio dell’Unione europea 2021-2027 al legame insidioso tra aiuto umanitario e migrazione: “Dovresti sostenere gli sforzi per raggiungere partenariati globali con paesi di origine e transito migratorio […] quindi essere pronta ad adattare i finanziamenti bilaterali per raggiungere i nostri obiettivi sulla gestione della migrazione”, questi alcuni dei compiti che gli venivano assegnati da Ursula von der Leyen nella sua lettera di missione. E’ proprio su quest’ultimo nodo cruciale che i membri più esperti del comitato per lo sviluppo hanno sollecitato il dibattito chiedendo chiarimenti sulla subordinazione dell’aiuto allo sviluppo alla cooperazione dei paesi beneficiari in materia di migrazione.

La Urpilainen ha risposto che nella sua visione la cooperazione allo sviluppo dovrebbe essere utilizzata per affrontare le cause profonde della migrazione, qualcosa su cui la Commissione si è concentrata dal 2015 attraverso il Fondo fiduciario di emergenza dell’UE per l’Africa. “Allo stesso tempo, poiché sono una persona onesta – ha dichiarato – penso che non sia possibile pensare che con la condizionalità possiamo fermare la migrazione. Questo non è possibile perché la cooperazione allo sviluppo è solo una parte dei flussi finanziari con questi paesi. La UE dovrebbe avere una politica migratoria e, naturalmente, la cooperazione allo sviluppo è parte di ciò, ma non può essere l’unico strumento nel pacchetto”.

Oltre che sul tema migrazione, la Urpilainen ha ottenuto consensi dagli eurodeputati sostenendo l’idea di dare loro un maggiore controllo sulla spesa per lo sviluppo, sia nell’ambito dei fondi fiduciari dell’UE, sia attraverso il Fondo europeo di sviluppo, mantenendo quest’ultimo nel bilancio 2021-2027 dell’UE. Ha inoltre promesso di voler promuovere regolari riunioni dei deputati con le loro controparti degli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico nell’ambito del futuro accordo UE-ACP ora in fase di negoziazione.

Sulla necessità di maggiori investimenti del settore privato in Africa, la neo commissaria ha definito l’Alleanza Africa-Europa della commissione uscente, “un buon inizio” ma ha aggiunto di voler mettere in campo nuove iniziative per ottenere più investimenti privati in Africa. In effetti la Von der Leyen aveva insistito nella lettera di missione sulla collaborazione con l’alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri su una nuova strategia globale per l’Africa ​​che dovrebbe creare un partenariato tra pari e reciproco interesse. Su questo la Urpilainen propone un nuovo approccio cosiddetto olistico che coinvolga l’intero collegio dei commissari coinvolti.


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