ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Vuoi ricevere ogni giorno i bandi e le news?

IPSIA – Consulenti valutazione esterna – Bosnia ed Erzegovina

IPSIA sta selezionando un/a Consulente o un team di consulenti per valutazione esterna intermedia e finale di progetto da inserire nella sua operatività in Bosnia ed Erzegovina. Scadenza candidature 20/01/2023

Richiesta di Preventivo e TdR per valutazione esterna finale di progetto

IPSIA sta selezionando un/a consulente o un team di consulenti per valutazione esterna intermedia e finale di un progetto implementato in Bosnia Erzegovina. Scadenza candidature 20/01/2023.

Il progetto “BRAT – Balkan Route: Accoglienza in Transito” si occupa del fenomeno migratorio in Bosnia e Erzegovina (BiH). Il progetto BRAT interviene a livello politico, culturale ed operativo, per contribuire a facilitare una migrazione ordinata, sicura e responsabile in BiH (obiettivo generale del progetto – in linea con il target 10.7 degli SDGs).

TERMINI DI RIFERIMENTO PER LA VALUTAZIONE ESTERNA DEL PROGETTO: “BRAT. BALKAN ROUTE: ACCOGLIENZA IN TRANSITO” – AID 012590/02/7

CONTESTO
La Bosnia Erzegovina è attraversata dai flussi migratori lungo la Rotta Balcanica fin dal 2018.
In questi anni il paese non è riuscito a proporre efficaci politiche di gestione del fenomeno, nè a mettere in piedi un adeguato sistema di accoglienza. Le istituzioni bosniaco-erzegovesi a livello nazionale e locale hanno finora organizzato 6 Campi di Transito per l’accoglienza, con 5.000 posti letto complessivi, nei quali le condizioni sono molto precarie e non in linea con gli standard internazionali. Rimane inoltre ancora senza sistemazione un numero molto elevato di migranti (stimato in circa 3.000 persone) costretti a ripari improvvisati in squat, fabbriche abbandonate, rifugi nei boschi.

Le condizioni di accoglienza dei migranti in BiH sono dunque estremamente preoccupanti, e sfociano ciclicamente in vere e proprie crisi umanitarie – come ad esempio la recente emergenza al campo di Lipa nel gennaio 2021.

Questa situazione così problematica è causata da una molteplicità di fattori, che si possono riassumere in:

  1. Debolezza istituzionale del paese in generale e della gestione della migrazione in particolare;
  2. Malessere psicologico diffuso tra le diverse fasce della popolazione migrante;
  3. Scarsità di accesso all’assistenza sanitaria per i migranti stessi;
  4. Carenza formativa degli operatori delle organizzazioni e istituzioni che si occupano di
    migrazione;
  5. Atteggiamento ostile della popolazione locale verso i migranti.

IL PROGETTO
Il progetto “BRAT – Balkan Route: Accoglienza in Transito” si occupa del fenomeno migratorio in Bosnia e Erzegovina (BiH).
Il progetto BRAT vuole dunque intervenire a livello politico, culturale ed operativo, per contribuire a facilitare una migrazione ordinata, sicura e responsabile in BiH (obiettivo generale del progetto – in linea con il target 10.7 degli SDGs). E’ necessario cioè introdurre nuove politiche, nuove narrazioni e nuove strutture per rendere la gestione del fenomeno nel paese piu sostenibile, efficace e in linea con gli standard internazionali.

Il progetto interverrà nelle 3 aree del paese maggiormente interessate dal flusso migratorio: il Cantone di Tuzla, il Cantone di Sarajevo e il Cantone di Una Sana al confine con la Croazia. In queste aree il progetto si pone l’obiettivo specifico di potenziare e diversificare i servizi di accoglienza per i migranti, migliorandone le condizioni sanitarie e psicologiche e favorendo la creazione di relazioni con la comunità di accoglienza.

Per raggiungere tale obiettivo, viene proposta una strategia multilivello e multisettoriale, che prevede l’utilizzo di vari strumenti:
– a livello operativo: migliorando le condizioni all’interno dei Campi di Transito (potenziamento dei Servizi Psicosociali in 4 Campi) e rafforzando le tutele per chi è costretto a vivere all’esterno dei campi (fornitura di Servizi sanitari di base). Il progetto avvierà inoltre prassi innovative di accoglienza, in particolare i Servizi in comunità per i migranti piu vulnerabili (3 Safe Houses e 3 Centri diurni);
– a livello politico e formativo: tramite azioni di Advocacy e tramite percorsi di formazione (Trainings e Study visits), BRAT vuole accrescere le competenze degli stakeholders nazionali e locali incaricati di gestire il fenomeno migratorio, oltre che introdurre nuove strategie decisionali che rispondano meglio alle sfide poste da questo tipo di migrazione nel territorio – facendo leva sulle buone prassi e sulle competenze sviluppate dai partner nel loro pluriennale lavoro di accoglienza in Italia;- a livello culturale e di opinione pubblica: BRAT aumenterà le occasioni di conoscenza tra le comunità ospitanti e le comunità migranti tramite diversi Eventi di incontro; migliorerà la narrazione rispetto ai fenomeni migratori con una specifica Campagna di sensibilizzazione; ed infine supporterà anche le comunità ospitanti tramite Interventi pubblici che rendano il territorio più inclusivo.

Al termine del progetto BRAT, dunque, saranno raggiunti i seguenti risultati:

  • R1, Incrementato il livello di servizi di assistenza per i migranti (beneficiari previsti: 9.693 individui)
  • R2, Migliorate le condizioni sanitarie e psico-sociali dei migranti (beneficiari previsti: 32.680 beneficiari)
  • R3, Migliorata la percezione della popolazione locale nei confronti dei migranti (beneficiari previsti: 504.630 individui)

L’impatto di BRAT sarà quello di consentire alla BiH di avere politiche migratorie piu efficaci ed in linea con gli standard internazionali; di acquisire competenze a livello istituzionale e non governativo per una gestione sostenibile nel medio-lungo periodo; di avere una opinione pubblica piu pronta all’accoglienza; e di proporre servizi in comunità che rispondono meglio ai bisogni della popolazione migrante e in particolare dei più vulnerabili tra essi.

OBIETIVO GENERALE
Contribuire a facilitare una migrazione ordinata, sicura e responsabile in Bosnia Erzegovina.

OBIETTIVO SPECIFICO
Potenziare e diversificare i servizi di accoglienza per i migranti, migliorandone le condizioni sanitarie e psicologiche e favorendo la creazione di relazioni con la comunità di accoglienza.

RISULTATI ATTESI
RA1. Incrementato il numero e la qualità dei servizi di assistenza in comunità per i migranti
RA2. Migliorate le condizioni sanitarie e psico-sociali dei migranti
RA3. Migliorata la percezione della popolazione locale nei confronti dei migranti

ATTIVITA’
A1.1 – Formazione tecnica sulle politiche migratorie e sulla gestione dei servizi in comunità per i migranti

Output:
– 1 Percorso formativo presentato agli stakeholkders locali pubblici e del terzo settore
– 4 trainings in Bosnia e Erzegovina, con 21 partecipanti ciascuno (tot. 84 partecipanti)
– 2 study visits in Italia, con 9 partecipanti ciascuno (tot. 18 partecipanti)
– 1 Vademecum prodotto al termine del percorso formativo, tradotto in lingua locale e stampato in 100 copie
– 10 azioni di follow-up del management

A1.2 – Strutturazione di 3 servizi di residenze in comunità per migranti (“Safe Houses”)

Output:
– 3 “Safe Houses” sono in funzione per l’accoglienza dei migranti vulnerabili in Bosnia e
Erzergovina
– 75 posti letto complessivi sono disponibili nelle 3 “Safe Houses”
– 130 persone al mese in media ospitate nelle 3 “Safe Houses”
– Modellizzazione del servizio di accoglienza in comunità all’interno delle “Safe Houses” elaborata ed utilizzata per le iniziative di advocacy

 A1.3 – Strutturazione di 3 servizi in comunità di “Centro Diurno” per migranti

Output:

– 3 “Daily Centers” sono in funzione ed operativi per offrire diversi servizi alla popolazione migrante
– 60 servizi individuali al giorno (media: 20 per Daily Center) forniti nei 3 Centri Diurni
– 180 persone al mese usufruiscono dei servizi dei 3 Daily Centers
– Modellizzazione del servizio di Centro diurno in comunità elaborata ed utilizzata per le iniziative di advocacy

A1.4 – Iniziative di advocacy con le istituzioni e di networking con gli stakeholders in materia di servizi in comunità per i migranti

Output:
– 21 incontri e azioni di advocacy, di cui 18 con le autorità locali (6 per Cantone) e 3 con le autorità nazionali
– 3 conferenze con il coinvolgimento dei maggiori stakeholders in materia di politiche migratorie nel paese
– 150 partecipanti complessivamente alle conferenze del progetto

A2.1 – Attivazione di servizi psicosociali all’interno di 4 Campi di Transito

Output:
– 4 Servizi Psicosociali (“Social Corners”) in funzione all’interno dei campi profughi
– 2.000 tè e altre attività comuni di socializzazione offerte ogni giorno nei 4 “Social Corners”
– 4.000 migranti al mese beneficiano del servizi di distribuzione tè e delle attività di socializzazione offerte nei 4 “Social Corners”
– 40 servizi psicosociali individualizzati o di gruppo offerti ogni giorno nei 4 “Social Corners”
– 400 migranti al mese beneficiano dei servizi psicosociali individualizzati o di gruppo offerti nei “Social Corners”
– 4 protocolli firmati con le autorità gestori dei campi per la fruizione dei Servizi Psicosociali
– Modellizzazione dei Servizi Psicosociali all’interno dei “Social Corner” elaborata ed utilizzata per le iniziative di advocacy

A2.2 – Sostentamento della popolazione migrante fuori dai campi di transito tramite la distribuzione di beni primari

Output:
– 1 corso di formazione per 60 volontari di SCRB su assistenza umanitaria e fornitura di beni
primari ai gruppi più vulnerabili
– 3 strutture logistiche SCRB supportate mediante l’affitto di 3 magazzini e il potenziamento di 3
centri operativi d’emergenza SCRB
– 1 bando pubblicato per fornitura servizi e apprendistato
– 12.000 pacchetti cibo e kit igienici acquistati tramite le filiere locali e distribuiti ai migranti al di fuori dei Centri di Transito

A2.3 – Attivazione del Servizio di primo soccorso e dei Servizi sanitari di base per i migranti

Output:
– 3 corsi di formazione per volontari/operatori in primo soccorso e servizi sanitari di base comprendenti anche 6 esercitazioni in primo soccorso
– 60 volontari SCRB arruolati e organizzati in 3 unità mobili
– Rafforzamento delle 3 unità mobili tramite l’acquisto di automediche, container mobili, equipaggiamento e materiale di primo soccorso
– 1.200 migranti aiutati dalle unità mobili mediante la fornitura di servizi sanitari di base

A2.4 – Iniziative di promozione e formazione a tutela della salute pubblica nelle comunità locali

Output:
– 3 corsi di formazione sulla salute comunitaria per 60 volontari e staff CRB
– 90 sessioni CBHFA popolazione locale e migranti (30 in ogni cantone oggetto d’intevento), di cui beneficeranno 900 persone
– 3 Comitati locali di Croce Rossa impegnata nella conduzione delle campagne mediatiche sulla salute comunitaria e l’importanza della vaccinazione
– 1 “Studio di Base” condotto da CRI e SCRB per valutare capacità delle autorità sanitarie
– Pubblicazione della Ricerca sulla promozione della salute per mezzo del volontariato in 100 copie

A3.1 – Iniziative per promuovere l’incontro e la conoscenza reciproca tra migranti e comunità

Output:
– 18 eventi (di cui: 6 culturali, 6 enogastronomici, 6 sportivi) per favorire l’incontro tra popolazione locale e popolazione migrante
– 1.300 persone complessivamente partecipano agli eventi proposti 

A3.2 – Campagna di sensibilizzazione sui temi della migrazione e dell’accoglienza

Output:
– 1 Piano di Comunicazione del Progetto condiviso tra i partner
– 1 Campagna di Sensibilizzazione lanciata a livello nazionale e a livello locale in BiH, e in Italia
– 150 articoli, post online e servizi radiotelevisivi collegati alla Campagna
– 500.000 persone raggiunte tramite la Campagna
– 9 eventi di sensibilizzazione organizzati in presenza, sottoforma di Mostra Itinerante degli oggetti e delle storie dei bambini migranti
– 1.800 partecipanti agli eventi di sensibilizzazione

A3.3 – Iniziative a beneficio contemporaneamente delle comunità locali e delle comunità migranti

Ouput:
– 3 spazi pubblici sistemati e resi piu accessibili soprattutto per i giovani e le persone con disabilità (1 per ogni città coinvolta nel progetto)
– 30 persone estremamente vulnerabili supportate per 24 mesi con la fornitura di pasti caldi

IL MONITORAGGIO INTERNO
Il monitoraggio interno delle attività si sviluppa durante l’intero corso del ciclo di progetto ed è definito in fase di avvio progetto e condiviso con i partner in loco per una implementazione comune.
È coordinato dal cooperante capoprogetto in loco, che condivide mensilmente la documentazione (report descrittivi, finanziari, specifici documenti relativi alle attività) con lo Steering Group (SG), ovvero l’organo di indirizzo, coordinamento e supervisione del progetto.
Lo SG è composto dal Project Manager, da 1 rappresentante per ogni organizzazione partner, piu 1 persona incaricata della gestione finanziaria del progetto (totale 8 persone).
Lo SG si incontra almeno 2 volte l’anno per analizzare e monitorare l’implementazione delle attività, per garantire l’adeguato coordinamento tra i partner, per condurre valutazioni interne ed eventualmente riprogrammare alcuni ambiti dell’implementazione laddove necessario. Lo SG è presieduto dal Project Manager, che assicura la partecipazione e i contributi attivi da parte di tutti i membri coinvolti. 

DIMENSIONI DEL PROGETTO
Il progetto ha un budget complessivo di 3.979.929,20 euro, l’AICS contribuisce al 90,45% con 3.600.000,00 euro, il restante 9,55% è distribuito tra i partner.

I PARTNER
L’iniziativa è promossa da IPSIA (capofila) in ATS con Caritas Italiana e Croce Rossa Italiana, e avente come partner locali l’associazione EMMAUS, Caritas BiH, e la Società di Croce Rossa della BiH. 

OBIETTIVI DELLA VALUTAZIONE ESTERNA
Si prevedono, in linea con le Procedure Generali dell’AICS e con le indicazioni del Bando OSC 2020, due valutazioni esterne, una intermedia ed una finale.
Verranno messe a disposizione del valutatore fonti primarie (documenti ufficiali, registri, ecc.) e fonti secondarie derivanti principalmente dal monitoraggio interno (report mensili e trimestrali, report di incontri, schede di valutazione di percorsi formativi, interviste raccolte).
La valutazione intermedia verrà condotta tra il 15° e il 18 mese (fatte salve eventuali proroghe) con l’obiettivo di:

  • Analizzare lo stato di avanzamento delle attività in base al cronogramma e alle performance intermedie di avanzamento e in collegamento ai risultati attesi;
  • Valutare la tracciabilità e misurabilità degli indicatori utilizzati nel DUP;
  • Valutare la validità delle rete di partenariato, il grado di coinvolgimento dei partner e la sua efficacia;
  • Proporre raccomandazioni per migliorare l’efficacia e l’efficienza del progetto e il raggiungimento di risultati e obiettivi;

La valutazione intermedia dovrà tener conto dei seguenti criteri:

  • Rilevanza: appropriatezza degli obiettivi del progetto rispetto agli obiettivi previsti dal bando e alle priorità del contesto in cui esso opera.
  • Efficienza: adeguatezza delle modalità con cui le risorse e i mezzi utilizzati sono stati impiegati nelle attività, in termini di qualità, quantità e tempo.
  • Efficacia: livello con cui le attività stanno portando al raggiungimento dei risultati attesi e degli obiettivi
  • Sostenibilità: identificazione del rischio di cessazione dei benefici apportati dal progetto al suo termine

A partire dalla valutazione intermedia e dalle sue raccomandazioni verranno valutate eventuali modifiche da apportare al progetto proponendo varianti all’AICS.

La valutazione finale verrà condotta negli ultimi tre mesi (fatte salve eventuali proroghe) e terrà conto dei seguenti elementi:

  • Rilevanza: quanto i risultati raggiunti sono coerenti con gli obiettivi di progetto e con le necessità presenti, al termine del progetto stesso, nel Paese;
  • Efficienza: quanto le risorse e i mezzi utilizzati sono stati adeguatamente impiegati nelle attività, in termini di qualità, quantità e tempo;
  • Efficacia: quanto le attività hanno portato al raggiungimento dei risultati attesi e degli obiettivi e quale impatto, positivo o negativo è stato prodotto;
  • Sostenibilità: quanto i benefici prodotti sono in grado di essere mantenuti dopo il progetto;
  • Raccomandazioni: quali azioni possono essere necessarie nel breve termine per garantire il corretto handover dell’iniziativa ai partner e ai beneficiari; quali strumenti possono essere utili e attivabili per monitorare r risultati raggiunti al termine del progetto.

IL PROFILO RICHIESTO
I promotori del progetto esternalizzano il servizio a un soggetto valutatore esterno indipendente (organizzazione o professionista), che verrà scelto in base:

  • Almeno 5 anni di esperienza nella valutazione esterna di progetti co-finanziati da AICS, UE ed agenzie UN;
  • Almeno 5 anni di esperienza nella gestione di progetti di sviluppo
  • Offerta economicamente più vantaggiosa
  • Chiarezza della proposta metodologica che deve essere in linea con quanto previsto nei TdR
  • A titolo preferenziale, precedente esperienza in valutazione o gestione di progetti relativi ad emergenze collegate alla migrazione
  • Assenza di cause ostative come previsto dalle Procedure Generali AICS (art. 4.1.19)

La proposta verrà valutata dallo Steering Group che predisporrà una griglia di valutazione e assegnerà in modo imparziale un punteggio ad ogni candidato.
Verranno messe a disposizione del valutatore fonti primarie (documenti ufficiali, registri, ecc.) e fonti secondarie derivanti principalmente dal monitoraggio interno (report mensili e trimestrali, report di incontri, schede di valutazione di percorsi formativi, interviste raccolte).

Se interessati, vi preghiamo di presentare la vostra candidatura scrivendo a ipsia.acli@pec.it, entro il 20/01/2023, inviandoci:

  • Proposta di metodologia e tempistica di valutazione
  • Proposta economica
  • Curriculum delle esperienze pertinenti di valutazione esterna

Link: https://www.ipsia-acli.it/notizie/item/614-selezione-per-valutazione-esterna-brat.html


Leggi anche






Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *