Tra i primi ordini esecutivi firmati dal neo presidente degli Stati Uniti Donald Trump c’è la sospensione temporanea di tutti i programmi di assistenza estera per 90 giorni. La decisione senza precedenti mira a rivedere radicalmente l’aiuto americano e verificare se i fondi siano allineati agli obiettivi della sua amministrazione.
L’ordine, firmato all’inizio del nuovo mandato di Trump, critica il sistema di aiuti esteri, definendolo “non allineato con gli interessi americani e spesso contrario ai valori statunitensi”. Secondo Trump, molte iniziative promosse con questi fondi destabilizzano la pace globale e ostacolano relazioni armoniose tra le nazioni.
Il segretario di Stato Marco Rubio, durante la sua recente audizione al Senato, ha sottolineato che ogni spesa per gli aiuti esteri deve rispondere a tre domande chiave: Rende l’America più sicura? Rende l’America più forte? Rende l’America più prospera?
Rubio avrà il compito, insieme all’Ufficio per la Gestione e il Bilancio, di valutare l’efficacia e la coerenza delle spese per l’assistenza internazionale. Gli aiuti esteri, che rappresentano circa l’1% del bilancio federale, sono gestiti principalmente dal Dipartimento di Stato e dall’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale (USAID).
Tra i maggiori beneficiari degli aiuti statunitensi ci sono Israele, Egitto e Giordania, con fondi che derivano da accordi a lungo termine e trattati internazionali, difficilmente soggetti a tagli. Tuttavia, programmi delle Nazioni Unite, come quelli per il mantenimento della pace, i diritti umani e i rifugiati, sono spesso nel mirino di riduzioni da parte delle amministrazioni repubblicane.
In passato, Trump aveva già sospeso finanziamenti per alcune agenzie delle Nazioni Unite e ridotto i fondi destinati all’Autorità Palestinese. Tuttavia, alcune limitazioni ai finanziamenti erano già state introdotte sotto la presidenza Biden, come la cessazione degli obblighi finanziari nei confronti dell’UNRWA, l’agenzia ONU per i rifugiati palestinesi.
La revisione ordinata da Trump mette ora in discussione il ruolo degli Stati Uniti come principale donatore globale e apre dibattiti sull’efficacia e la strategia degli aiuti esteri nel promuovere sicurezza e stabilità internazionale.