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Una Commissione speciale della Camera deciderà sulla ripartizione 8×1000

Una Commissione speciale istituita ieri alla Camera dovrà esaminare lo schema di Dpr sull’8 per mille oltre che l’aggiornamento al Def propedeutico al pagamento dei debiti della Pa vantati dalle imprese (70 miliardi, secondo le stime di Bankitalia) e il decreto ministeriali sugli esodati. L’annuncio é stato dato in Aula dal presidente della Camera Laura Boldrini. La Commissione è composta da 40 deputati (19 spettano al Pd, 7 al M5S, 6 al Pdl, 3 a Scelta civica, 2 a Sel, 2 al misto e uno alla Lega). Completato il mandato la Commissione si scioglierà.  
Saranno quindi decise le sorti del Dpr approvato a fine gennaio dal governo Monti che stabilisce nuovi criteri di ripartizione dell’8 per mille che riguardano nello specifico il capitolo “Fame nel mondo” di fatto destinabile ad attività di cooperazione internazionale.
Il nuovo decreto introduce una norma ad hoc prevedendo che le risorse annuali devono essere, «di regola», ripartite in parti uguali alle quattro tipologie di interventi ammessi a contributo. Ma alla «regola» segue sempre l’eccezione: in caso di calamità verificatesi nei 12 mesi precedenti il termine di scadenza per la presentazione dei progetti da ammettere a contributo, che passerebbe al 30 settembre di ogni anno, il 50% dell’8 per mille statale dovrà coprire esclusivamente gli interventi da eseguire nel luogo colpito dall’evento calamitoso.
In caso di riduzione del fondo per calamità naturali le risorse dell’8 per mille per la fame nel mondo potranno passare a rappresentare al minimo il 16,5% del totale.


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