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5×1000 per la cooperazione internazionale, le ONG pagano ancora la campagna diffamatoria

A pochi mesi dalla pubblicazione dei dati relativi al 2018 arrivano dall’Agenzia delle Entrate gli elenchi relativi all’assegnazione del 5 per mille dei contribuenti relativo all’anno 2019. Si tratta dell’effetto di una misura del Decreto Rilancio messa in campo dall’esecutivo per assicurare al terzo settore italiano maggior liquidità in questo periodo di difficoltà economica che la pandemia si sta lasciando dietro. Tra giugno e ottobre 2020 le onlus incasseranno quindi le somme destinate dai contribuenti nelle dichiarazioni dei redditi 2018 e 2019.

Una misura che sicuramente aiuterà le organizzazioni a superare un periodo di difficoltà ma che certo non può cancellare le preoccupazioni del settore delle ONG e della cooperazione internazionale che per l’ennesima volta si trovano davanti a numeri negativi.

In generale il bilancio per il mondo delle onlus e gli enti di volontariato ammessi al beneficio (47.522 enti, erano 46.312 nel 2018) è in realtà positivo, con oltre 10 milioni di firme gli italiani gli hanno destinato 336.515.922 di euro, un dato in crescita rispetto ai due anni precedenti.

Già nella top 10 assoluta, mentre continuano a crescere le organizzazioni dedicate all’ambito sanitario in Italia, è visibile il calo delle tre ONG presenti: Emergency, Medici senza frontiere e Save the Children. La ONG fondata da Gino Strada registra un lieve calo (-0,59%) arginando l’emorragia di firma registrate l’anno scorso (ne aveva perso 42.000), in perdita secca invece Medici Senza Frontiere che perde quasi 20.000 firme (ne aveva già perse 30.000 l’anno scorso) e per la prima volta Save the Children che registra un calo del 4,3% (- 6.631 firme).

Stesso trend si registra per tutto nel mondo delle ONG di cooperazione internazionale e dell’aiuto umanitario. Abbiamo estratto dall’elenco dell’Agenzia delle Entrate un campione di 60 ONG che appaiono nella parte alta della classifica degli enti ammessi al contributo del 5×1000 e si tratta di fatto delle più importanti ONG italiane. Le frecce verso l’alto sono davvero poche e solo cinque organizzazioni registrano aumenti percentuali significativi.

In totale questo campione fa registrare un’ulteriore perdita del settore, quasi 40.000 firme in meno con un calo percentuale vicino al 4%. L’anno scorso ne erano già state perse il doppio (- 88.000 firme, – 8,66%).

A voler cogliere un dato positivo si potrebbe dire che comunque dal 2018 al 2019 la perdita si è ridimensionata. Segno che campagna mediatica e politica diffamatoria che le ONG stanno subendo da ormai tre anni probabilmente inizia a perdere efficacia, dopo aver toccato il suo apice proprio nel Il 2018 con lo scontro sulla questione migranti e salvataggi in mare.

Gli operatori del settore sono comunque preoccupati soprattutto davanti al trend pluriennale che mostra un lento ma inesorabile disinteressamento da parte degli italiani rispetto all’aiuto allo sviluppo in particolare verso l’estero. Preoccupazione che aumenta ora in pieno effetto Covid-19, emergenza che ha già causato uno spostamento enorme di fondi verso le realtà dell’assistenza sanitaria, degli ospedali e le loro fondazioni.

Non c’è alcun dubbio che nelle dichiarazioni dei redditi di quest’anno i contribuenti italiani prediligeranno le realtà leader nella sanità, nella ricerca scientifica e nell’assistenza sociale legata alla pandemia.

Scarica la tabella analitica del trend delle ONG (2019-2015)

NB: si precisa che la tabella è frutto di una libera estrazione di un campione di organizzazioni impegnate nel mondo della cooperazione internazionale e che non rappresenta un elenco completo o una classifica. 

Scarica gli elenchi dell’Agenzia delle Entrate

Elenco degli ammessi per importo Onlus e volontariato – 1 – pdf 

Elenco degli ammessi per importo Ricerca scientifica 1 – pdf

Elenco degli ammessi per importo Ricerca sanitaria – pdf


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