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Cosa c’è nella legge di bilancio a proposito di cooperazione

Come ormai d’abitudine l’approvazione della legge di bilancio è stata una corsa contro il tempo. Il disco verde del Senato alla manovra è arrivato il 24 dicembre scorso e solo oggi arriverà l’approvazione definitiva a Montecitorio a seguito della fiducia posta dal governo sul provvedimento. La manovra contiene ingenti misure su salute, lavoro, pensioni e fisco ma viene definita “green” perché sono previsti investimenti specifici nella cosiddetta transizione ecologica, soprattutto per le imprese, nelle infrastrutture sostenibili e in diverse norme che andrebbero a contrastare il cambiamento climatico.
Il tutto è stato impacchettato in un maxi emendamento sul quale appunto è stata messa la fiducia. E’ all’interno di questo testo che sono state inserite alcune norme che riguardano la cooperazione internazionale per lo sviluppo con l’indicazione dei relativi impegni finanziari. Ecco di cosa si tratta:

  1. E’ stata finalmente fatta chiarezza sulla prassi che vede contabilizzati come fondi per l’Aiuto Pubblico italiano anche quelli per l’accoglienza ai rifugiati e richiedenti asilo nei loro primi 12 mesi di permanenza in Italia. Una stortura che le reti di ONG avevano da tempo sottolineato e che di fatto consentiva al ministero dell’Interno di utilizzare come proprie risorse che invece erano contabilizzate e pubblicizzate come APS. Ora la parte non spesa di questi fondi destinati all’accoglienza ai rifugiati e richiedenti asilo saranno reindirizzati dal Ministero dell’Interno al MAECI.
  2. E’ stato inserito il graduale aumento delle risorse per l’AICS che le reti delle ONG avevano proposto ai parlamentari di diversi gruppi politici. Dal 2022 al 2026 è previsto un aumento di risorse dell’Agenzia pari a 350 milioni nei cinque anni.
  3. Infine è stata modificata la definizione del calendario degli adempimenti per le deliberazioni del Comitato interministeriale per la cooperazione allo sviluppo sul documento triennale di programmazione e indirizzo e sulla relazione annuale delle attività svolte eliminando la data limite del 31 marzo di ogni anno.

Per le reti delle ONG si tratta comunque di un passo in avanti per la cooperazione internazionale allo sviluppo del nostro Paese, che viene sostenuta con risorse aggiuntive ed alcune innovazioni che permetteranno all’intero sistema una maggiore efficienza – così si legge nelle reazioni di AOI, CINI e Link2007. Ma l’Italia resta in ritardo e continua a essere inadempiente rispetto agli impegni assunti internazionalmente, i nuovi stanziamenti non spostano l’impegno italiano dallo 0,22%/RNL. Il risultato ottenuto è comunque percepito dalle reti come un primo passo significativo che apre ad un rinnovato dialogo con le forze politiche parlamentari e con le istituzioni governative e riconosce un ruolo importante per le OSC che dovranno essere destinatarie prioritarie dei fondi aggiuntivi stanziati.

Leggi il comunicato di AOI e Cini


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