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Bilancio sugli SDGs al centro dell’Assemblea Generale ONU

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite è impegnato in queste settimane in un frenetico giro del mondo con un calendario di quattro importanti incontri prima dell’incontro annuale dei leader mondiali presso l’Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGA) che inizierà il 18 settembre. Oggi António Guterres sarà a Nairobi per il vertice africano sul clima, poi a Giakarta per un vertice delle Nazioni Unite con l’Associazione delle 10 nazioni del sud-est asiatico, nota come ASEAN, il 6 e 7 settembre. Da lì, volerà a Nuova Delhi per il vertice del G20 delle 20 principali economie del mondo l’8-10 settembre e poi ritornerà brevemente a New York prima di dirigersi all’Avana per il vertice del G77, una coalizione di circa 134 paesi in via di sviluppo e Cina: il 14 e 15 settembre.

Tornerà infine a New York poco prima dell’inizio dell’High Level meeting week dell’Assemblea Generale all’interno del quale si terrà l’SDG Summit (18 e 19 settembre), l’evento voluto da Guterres, per fare il punto sullo stato di attuazione dell’Agenda 2030 a metà del suo cammino. Il summit sarà il fulcro della settimana di “alto livello” della 78° UNGA. Inutile dire che la guerra in Ucraina rimarrà comunque tema centrale per il secondo anno consecutivo, vista anche la partecipazione del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy che salvo problemi dell’ultima ora dovrebbe partecipare di persona all’incontro globale per la prima volta e parlerà il 20 settembre sul rispetto della Carta delle Nazioni Unite in Ucraina.

Un numero molto elevato di capi di Stato e di governo – quasi 150 – parteciperanno all’incontro dei leader mondiali di quest’anno. L’Italia interverrà al Palazzo di Vetro il 20 settembre nel pomeriggio. Non ci sarà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ma la premier Giorgia Meloni, che farà il suo discorso all’Assemblea come penultima speaker della sessione giornaliera. Meloni è attesa anche da una serie di incontri bilaterali.

L’intero processo di dichiarazioni dei partecipanti partirà dalle conclusioni raggiunte durante l’High-level political forum (Hlpf) di luglio, l’evento annuale delle Nazioni Unite nato per monitorare i progressi sull’Agenda 2030.

Con una lettera dello scorso 21 luglio il presidente dell’Assemblea generale, l’ungherese Csaba Kőrösi, aveva chiesto esplicitamente agli Stati membri di prendere in considerazione le bozza per la sottoscrizione del documento finale al fine di raggiungere un ampio consenso. Il testo sottolinea che il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile è in pericolo e per questo motivo occorre intraprendere azioni coraggiose, ambiziose, accelerate, giuste e trasformative. Il testo esprime inoltre profonda preoccupazione per il marcato aumento del divario finanziario stimato per gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e apre una serie di questioni legate ai finanziamenti internazionali.

Al Summit i leader mondiali dovranno prendere posizione sul “Sustainable Development Goals Report 2023: Special Edition. Towards a Rescue Plan for People and Planet“, il Rapporto ufficiale delle Nazioni Unite pubblicato a luglio che fa il punto sull’Agenda 2030. Il Rapporto indica che, a metà dei 15 anni presi a riferimento dall’Agenda 2030, per il 50% dei target il progresso è insufficiente o a rischio, mentre per il 30% di essi (specialmente quelli relativi alla povertà, alla fame e alla crisi climatica) la situazione è stagnante o è addirittura peggiorata rispetto a sette anni fa. 

Il Summit sugli SDGs verrà presentato come una tappa di un percorso più ampio sul quale Guterres si gioca il lascito del suo mandato. Si tratta del Summit del futuro fissato per il 2024 che ha l’ambizioso obiettivo di codificare il progetto per la riforma delle Nazioni Unite, noto formalmente come “Our Common Agenda”, e tracciare la strada per i prossimi 25 anni.


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