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Cooperazione in Lombardia, serve uno slancio in vista di Expo

Manca poco più di un anno e mezzo all’Esposizione universale che Milano ospiterà nel 2015 sui temi globali legati all’alimentazione. Le aspettative, da chi opera nel territorio lombardo, sono alte da diverso tempo ma solo negli ultimi mesi si ha la percezione di entrare nel vivo della preparazione dell’evento. Questo Expo, a detta degli organizzatori, si distinguerà dai precedenti per un’inedita partecipazione della società civile che infatti è stata classificata tra i Non Official Participants. Oltre a questo il non profit avrà uno spazio fisico a disposizione nel perimetro espositivo, la Cascina Triulza.

 

Questo spazio è stato assegnato a seguito di bando pubblico alla Fondazione Triulza (*), una cordata di organizzazioni che ne gestirà le attività. A questa Fondazione partecipa l’associazione Exponiamoci, nata per gestire gli eventi del semestre e permettere una larga partecipazione della società civile italiana all’esposizione.

 

Sul fronte più politico legato al tema alimentazione e le sue implicazioni nel mondo della cooperazione e dello sviluppo globale lavora invece il Comitato Expo dei Popoli (**) costituitosi nel 2010 con l’obiettivo di organizzare a Milano un Forum internazionale dei popoli sui temi del diritto al cibo in concomitanza con l’Expo e il lancio del percorso post 2015 a livello globale.

 

Si tratta di processi impegnativi e rischiosi per la società civile che non ha certo la capacità di investimento del settore privato in vista di un evento multi milionario come Expo. In più c’è la crisi e le difficoltà di sopravvivenza che il settore sta attraversando con il sostegno sempre più limitato da parte di istituzioni e donatori. Questo è stato ancora più chiaro dopo aver incontrato i rappresentanti di Comune di Milano e Regione Lombardia delegati alle attività internazionali e di cooperazione all’assemblea di Colomba, l’Associazione delle Organizzazioni di Cooperazione e Solidarietà Internazionale della Lombardia, tenutasi a Milano la scorsa settimana.

 

A Palazzo Marino la cooperazione non è certo tra le prime preoccupazioni, soprattutto quando si parla di chiudere il bilancio preventivo 2014. E’ molto probabile che questa voce tenderà pericolosamente verso lo zero e che rimanga quasi un impegno simbolico portato avanti dagli uffici competenti.
In questo campo la proiezione internazionale della città sembra avere fiato corto e poche idee brillanti, pensate a cosa è in grado di mettere in campo Milano quando si parla di design o moda?! Eppure le opportunità ci sarebbero tutte, da qui a Expo ci sarà il Semestre di Presidenza italiana della UE, la Conferenza Italia-Africa organizzata dal Ministero degli Affari Esteri (da Milano sembra già slitatta su Torino!), l’ipotesi di aprire a Milano l’Agenzia Italiana per la Cooperazione (impegno preso da Pisapia al Forum del 2012), l’Anno Europeo per lo Sviluppo 2015 indetto dalla Commissione Europea.

 

D’altro canto è inutile dire che al Palazzo di vetro della Regione parlare di cooperazione oggi possa quasi far sorridere. Dopo quasi otto mesi dall’insediamento della nuova amministrazione non si è battuto chiodo. Dall’ufficio responsabile delle attività internazionali si ipotizza un eventuale sostegno a progetti di cooperazione molto mirati all’evento Expo forse in collaborazione con la Fondazione Cariplo con la quale si potrebbe replicare l’esperienza del Bando Cooperazione del 2012. Il tutto con tempi incerti, tanti se e tanti ma.

 

Sembra quindi che lo slancio non verrà certo dalle istituzioni. Per questo è ancora più importante che la società civile lavori sinergicamente e stimoli con vigore le istituzioni e tutti gli attori interessati. Le opportunità in vista di Expo non si fermano alla regione Lombardia ma coinvolgono il nostro settore a livello nazionale e internazionale. La stessa Colomba, che ha rinnovato il suo organo direttivo nella già citata assemblea, potrebbe svolgere un ruolo più attivo in questo senso e mettere in comunicazione le realtà del territorio con il livello nazionale e le istituzioni.

 

 

 

Le associazioni costituenti la Fondazione Triulza sono: ACLI Milano, ACLI Lombardia, ACLI Nazionale; ACRA-CCS; AGCI Lombardia; AiBi; ANTEAS Lombardia e nazionale; Arci Lombardia e nazionale; ARCS; AUSER Lombardia e nazionale; Banca Popolare Etica; CNCA Lombardia; ConfCooperative Milano, Lombardia; Consorzio CGM; Consorzio Light; CTS; ENAIP Lombardia; Associazione Exponiamoci; Forum del Terzo Settore nazionale e Lombardia; LegAmbiente; LegaCoop Lombardia; Oxfam Italia; US ACLI e UISP –aderiscono a settembre Action Aid, AGCI; Confcooperative, Legacoop nazionali, Ciessevi Milano, Modavi Lombardia.

 

I soci di Expo dei Popoli sono: ACLI, ACRA-CCS, ACTION AID, AMREF, ARCI, ARCS, COLOMBA, COSPE, LEGAMBIENTE, INTERVITA, ISCOS CISL, MANI TESE, OXFAM Italia, WWF, PIME, Ai.Bi, AIAB Lombardia, COE, CHICO MENDES, COMITATO ITALIANO CONTRATTO MONDIALE SULL’ACQUA ONLUS , DEAFAL, FRATELLI DELL’UOMO, GVC, OIKOS, PAX CHRISTI, SLOW FOOD, SOLETERRE, TERRE DI MEZZO, TAVOLO RES, IPSIA nazionale.

 


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  1. Credo anche io che sia utile una sinergia tra i vari percorsi che la società civile sta mettendo in campo in vista dell’Expo. Su questi si potrebbe chiedere il sostegno, anche se minimo, delle amministrazioni. Se no finirà tutto nelle mani del marketing, la partecipazione delle associazioni all’evento si farà solo grazie a sponsorizzazioni e markette varie.

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