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Seconda iniziativa di emergenza AICS a favore della popolazione colpita dal conflitto in Ucraina

Secondo quanto riportato da OCHA nello Humanitarian Response Plan 2023, quasi 18 milioni di persone in Ucraina hanno urgente e immediato bisogno di assistenza e protezione umanitaria. In risposta all’attuale crisi e per sostenere la popolazione e le istituzioni locali, coerentemente con il piano di risposta umanitaria delineato da OCHA, il Viceministro degli Affari Esteri ha approvato una seconda iniziativa di emergenza a favore della popolazione colpita dal conflitto in Ucraina e nei Paesi limitrofi con una Delibera del 19 luglio scorso. Si tratta di un fondo di emergenza della Cooperazione italiana (AID 012832/01/0), di importo pari a 30 milioni di euro che mira a fornire assistenza umanitaria salvavita multisettoriale alla popolazione vittima della crisi umanitaria in corso, attraverso la fornitura di beni e servizi essenziali nelle aree colpite dal conflitto, nelle località limitrofe ad alta presenza di sfollati interni in Ucraina e nei Paesi limitrofi interessati dall’afflusso di rifugiati, quali la Polonia, la Repubblica di Moldova e la Romania.

L’iniziativa verrà realizzata anche avvalendosi di organizzazioni della società civile (OSC) operanti in loco che in diversi casi sono già attive grazie ai fondi dell’iniziativa di primissima emergenza dello scorso anno a “Sostegno della popolazione colpita dalla crisi in Ucraina” (AID 012600/01/1) di importo pari a 14 milioni di euro, realizzata con il concorso di 17 OSC italiane che hanno portato a termine 14 progetti e hanno fornito assistenza umanitaria salvavita multisettoriale alla popolazione vittima della crisi umanitaria in corso, attraverso la fornitura di beni e servizi essenziali sia nelle aree colpite dal conflitto che nelle località limitrofe ad alta presenza di sfollati interni.

Le OSC non possono presentare proposte progettuali che prevedano come località d’intervento le aree non controllate dal Governo ucraino (NGCA) e devono mantenersi in stretto raccordo con l’Ambasciata d’Italia in loco durante tutta la fase di esecuzione degli interventi. In particolare, qualora le condizioni di sicurezza nelle aree di intervento dovessero mutare nella fase di realizzazione del progetto, il coinvolgimento e la presenza di personale italiano in tali aree dovrà essere di volta in volta valutato con l’Ambasciata, informando la Sede AICS.

  • Componente 1 – Settori: Educazione, Salute, Protezione, Acqua e Igiene, Prima Emergenza, Distribuzioni e Trasporti.
  • Componente 2 – Settore: Sminamento Umanitario

Le aree geografiche di intervento in Ucraina, sulla base dell’evoluzione del conflitto e alla luce delle istruzioni di sicurezza, corrisponderanno alle località dove si registrano i bisogni umanitari più acuti. Sono quindi eleggibili tutte le aree del Paese sotto il controllo governativo, con particolare riguardo per le aree orientali, fatta eccezione per le aree contigue alla linea di contatto, nelle quali si potrà intervenire attraverso l’utilizzo di partner e associazioni di volontari locali.
Anche nell’ottica di garantire maggiore operatività e facilitare la logistica dell’intervento in territorio ucraino, i Paesi limitrofi di intervento potranno essere Polonia, Romania e Repubblica di Moldova. In quest’ultimo Paese, a seguito dell’evoluzione del conflitto, i bisogni si sono fatti più acuti.

Dovrà beneficerà dell’azione la popolazione ucraina e le comunità ospitanti nei Paesi e nelle aree in cui si interverrà, nello specifico:
– la popolazione in condizione di maggiore vulnerabilità tra i rifugiati, sfollati, non sfollati, comunità ospitante e le persone che rientrano nelle aree di origine, che beneficeranno dei servizi e delle forniture attivati con il contributo in oggetto;
– le donne/ragazze/bambine – in particolare per i servizi di salute riproduttiva e per la violenza di genere;
– le persone con disabilità, che beneficeranno della potenziata accessibilità dei servizi, di servizi ad hoc e dell’inclusione nelle varie tipologie di attività in maniera trasversale;
– i minori, che avranno un maggiore accesso a spazi protetti ed al supporto psicosociale;
– gli anziani, che beneficeranno dell’inclusione nelle varie tipologie di attività in maniera trasversale e di servizi ad hoc;
– i soggetti più emarginati e a rischio, che beneficeranno delle attività di protezione e assistenza psicosociale, e in particolare le minoranze e i soggetti fortemente discriminati;
– le OSC locali e le associazioni di volontari locali, incluse le organizzazioni di donne o per i diritti delle donne, che riceveranno formazione e supporto.

Sono eleggibili i soggetti non profit iscritti all’elenco AICS: Iscrizione all’elenco di cui all’art. 26, comma 3, della Legge 125/2014. Per i soggetti non profit privi di sede operativa in Italia (soggetti non profit locali e/o internazionali): in sostituzione della suddetta iscrizione all’elenco, è richiesta la titolarità di un accordo di collaborazione con uno dei soggetti iscritti all’elenco. Tale accordo può essere di varia natura (affiliazione, associazione, partenariato) ma deve essere, comunque, a pena esclusione, di carattere generale, preesistente al bando.

Il finanziamento richiesto all’AICS non potrà essere superiore a:
✓ 1.200.000 euro per i progetti presentati da un solo soggetto non profit;
✓ 1.800.000 euro per i progetti congiunti presentati da due o più soggetti non profit in ATS;
La durata massima delle attività di progetto non dovrà superare i 15 mesi.

Le proposte di progetto dovranno essere presentate dai soggetti proponenti entro il 18 settembre 2023.  prorogata alle ore 12:00 del 25 settembre 2023.

Eventuali richieste di chiarimento possono essere rivolte, entro e non oltre il 30/08/2023 all’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) bando.emergenza@pec.aics.gov.it, dandone altresì comunicazione, con separata e-mail, a: emergenza.statifragili@aics.gov.it.

Scarica il bando
Modulistica e linee guida


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