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Otto per mille statale, vale la pena di presentare una proposta?

Nonostante il caos esistente nella gestione dell’otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale, la Presidenza del Consiglio ha confermato la scadenza al prossimo 30 settembre per la presentazione delle proposte relative al 2015. Gli esiti della ripartizione dei fondi 2014 sono avvolti da un velo di mistero e contano ormai sei mesi abbondanti di ritardo nella procedura gestita da Palazzo Chigi. Nelle ultime settimane, dopo ripetute richieste di chiarimenti ignorati dalla Presidenza, abbiamo segnalato questa anomalia a diversi parlamentari. Proprio ieri questa segnalazione è stata sottoposta sotto forma di interpellanza scritta alla Camera dalla deputata Maria Edera Spadoni del M5S.

 

La scadenza del 30 settembre

Per accedere al contributo otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale per l’anno 2015 le istanze per le categorie fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati e conservazione dei beni culturali potranno essere presentate entro e non oltre il 30 settembre 2015, ai sensi e secondo le modalità di cui al d.P.R. 10 marzo 1998, n.76.

 

Unica novità è la sparizione prematura della categoria “Edilizia Scolastica” che era stata aggiunto nel 2014 a seguito di una proposta parlamentare. Le istanze per la categoria relativa alla ristrutturazione, il miglioramento, la messa in sicurezza, l’adeguamento antisismico e l’efficientamento energetico degli immobili adibiti ad istruzione scolastica, infatti, non potranno essere presentate per effetto di quanto previsto dall’articolo 1, commi 160 e 172, della legge 13 luglio 2015, n.107. Le relative risorse saranno destinate agli interventi di edilizia scolastica necessari a seguito di eventi eccezionali ed imprevedibili, individuati annualmente con decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (per informazioni su questo ambito si fa riferimento a questo indirizzo email: DGEFID@postacert.istruzione.it).

Le istanze potranno essere inviate a mezzo postale AR o PEC ovvero con le altre modalità di cui all’art.65 del d.lgs 82/2005).

 

Vedi la Modulistica e le linee guida

 

Ma vale la pena di presentare una proposta?

La domanda che molti operatori si stanno ponendo negli ultimi anni davanti a questo strumento è se valga la pena o meno di spendere tempo e risorse per progettare e sottoporre una proposta alla prossima scadenza.
Certo, vista la variabilità e l’inaffidabilità dello strumento, verrebbe da rispondere con un secco NO. Va registrato infatto che negli ultimi 2 anni solo 4 progetti sulla tematica “fame nel mondo” sono state finanziati con questi fondi. Il fondo dell’otto per mille dell’Irpef a gestione statale, che parte ogni anno con dotazioni vicine ai 200 milioni, viene poi regolarmente ridotto a pochi spiccioli a seguito di tagli e necessità varie del bilancio dello stato.

 

Anche quest’anno si è avuta notizia dell’utilizzo di circa 7 milioni del fondo per coprire le spese di accoglienza, sistemazione, assistenza sanitaria e sussidi previsti per coloro che hanno fatto richiesta di protezione internazionale. Si tratta di un decreto presidenziale presentato al CDM del 27 agosto scorso ma mai pubblicata nell’elenco dei provvedimenti adottati.

 

Per quanto riguarda la categoria “fame nel mondo”, quella di fatto destinata a progetti di cooperazione allo sviluppo, bisogna anche segnalare che a decorrere dall’anno 2015, una quota pari al 20 % della quota a diretta gestione statale sarà destinata a finanziare le attività della neonata Agenzia per la Cooperazione Italiana. Così si legge infatti nello Statuto dell’Agenzia pubblicato in gazzetta ufficiale nel mese di agosto scorso.
Questo potrebbe significare che i fondi destinati alla “fame nel mondo” verrebbero stornati dalla gestione di Palazzo Chigi e passati direttamente alla nuova Agenzia.

 

Che fare allora? Se vi piacciono gioco d’azzardo e lotterie, presentate pure il vostro progetto!

 


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