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La Cooperazione torna agli Esteri

A Cécile Kyenge solo la delega all’Integrazione

Classe 1964, Cécile Kyenge Kashetu, è nata a Kambove, vicino a Lubumbashi nella Repubblica Democratica del Congo. Nel 1983 arriva per studiare medicina all’università Cattolica di Roma. Oggi è moglie (di un italiano), mamma e medico e vive e lavora in provincia di Modena. Da oculista ha promosso diversi progetti, “Aifa” su sanità e salute a Lubumbashi, “Tra di noi” per la valorizzazione delle diversità ed è attiva nei progetti di promozione della piena cittadinanza degli immigrati attraverso e il progetto “Diaspora africana”. Dal 2010 è portavoce della “Rete Primo Marzo”, che combatte per promuovere i diritti dei migranti e i diritti umani.

Nel 2004 viene eletta consigliere comunale di Modena nelle file del Pd per poi passare a ricoprire il ruolo di consigliere provinciale Pd nella commissione Welfare e politiche sociali e successivamente la segreteria regionale in Emilia Romagna. La sua rapida ascesa in politica culmina con l’elezione a febbraio alla Camera dei Deputati nelle liste del Pd, nel partito è considerata vicina a Livia Turco.

 

L’ha spuntata all’ultima ora la Kyenge nella corsa al Ministero per l’Integrazione quando i rumors davano ormai per certa la riconferma del Ministro Riccardi. Ma non sarà proprio la replica del ministero di Riccardi, la Cooperazione torna infatti nelle mani MAE con la nomina di un vice-ministro. Comunque non si sarebbe trattato di un incarico in continuità. Almeno così sembrerebbe a giudicare da quello che Cécile Kyenge ha più volte dichiarato sul suo predecessore.

 

“Dobbiamo avere il coraggio di dire che il Ministero di Riccardi è stata una grande delusione sia sul versante cooperazione internazionale, sia su quello dell’integrazione. Dobbiamo rivendicare l’importanza della Convenzione di Ginevra che ancora oggi non viene rispettata nel nostro Paese. Insieme possiamo come Partito portare avanti le istanze per il diritto di cittadinanza, il Forum Immigrazione ha lavorato con serietà ed ora siamo pronti per tradurre in legge ciò che da anni diciamo. Lo dobbiamo fare come gesto di democrazia e di giustizia per il bene di tutto il nostro Paese e degli italiani”. Questo un estratto dell’intervento che la neo ministra ha fatto in campagna elettorale durante una serata a Lecco.

 

Quando mai Riccardi avrebbe pensato che a contendergli la conferma al Ministero sarebbe stata proprio la Kyenge? Quella prima deputata africana della repubblica italiana alla quale aveva espresso la sua solidarietà  a seguito delle gravi minacce razziste riservate alla Kyenge da una trasmissione di Radio Padania poco dopo la sua elezione.

 

In realtà l’esclusione di Riccardi dalla rosa dei ministri è il frutto degli equilibri interni del nuovo esecutivo. Tra gli esclusi eccellenti ci sono proprio quelli di Italia Futura, la costola di Montezemolo dentro Scelta Civica. Di fatto la nomina di Cancellieri, Moavero e Mauro ha tolto il posto proprio ad Andrea Riccardi e Andrea Romano, altro uomo di punta di Scelta Civica più volte nominato nel toto-ministri.

 

Resta ora da vedere chi sarà nominato Vice-Ministro per la Cooperazione all’interno di questo nuovo ministero degli Esteri guidato da Emma Bonino.


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