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DDL Cooperazione a settembre in Consiglio dei Ministri

Lo rende noto il vice ministro Pistelli che ammette un certo ritardo nella elaborazione del testo rispetto ai 100 giorni preventivati in campagna elettorale. E’ una delle notizia che il vice ministro condivide con i colleghi deputati durante l’audizione del 1 agosto alla Commissione Affari esteri. I ritardi sono dovuti ad una serie di verifiche interne e timbri di altri ministeri e strutture che possano permettere la presentazione di un dispositivo già verificato e approvabile con modifiche minime.

 

Il testo di partenza è il disegno di legge Mantica-Tonini, quello che nella scorsa legislatura aveva visto una prima approvazione in Commissione Esteri del Senato. Ora però si tratterà di un disegno di legge governativo e non parlamentare. Ai colleghi deputati Pistelli chiede massima cooperazione in fase di passaggi camerali per velocizzare il percorso di approvazione agendo in bicameralismo, ovvero mettendo in comunicazione le commissioni esteri di Camera e Senato e concentrando in quest’ultimo il vero dibattito sul DDL.

 

Il testo, di cui ancora non è circolata una bozza, sarà più snello del Mantica-Tonini vantaggio di normative secondarie e attuative. Conterrà in più una precisazione dei ruoli e funzioni dell’Agenzia che Pistelli vede operativa in tempi rapidi.

Per il resto Pistelli descrive una cooperazione italiana che veste un abito vecchio di 25 anni, quello della cooperazione assistenziale che funziona con fondi dell’APS a dono descritto dalla legge 49. Vede le ONG già proiettate in avanti, capaci di mobilitare risorse, partnership, di collaborare con gli attori statali e con il profit. L’ideologia che creava un muro tra profit e non profit non c’è più, blending e matching sono ormai le realtà di un quadro internazionale già mutato.

In più ci sono le eccellenze italiane, la stra-citata cooperazione territoriale, la forza delle fondazioni private erogative e il contributo di università e aziende desiderose di sviluppare la loro responsabilità sociale d’impresa.

 

Pistelli ha poi incontrato le rappresentanze delle ONG lo scorso 2 agosto a Roma in una riunione con AOi, Cini e Link. Le ONG si sono espresse per un rinvio di ogni valutazione al momento della disponibilità di un testo sul quale discutere, sottolineando i limiti già presenti nel testo Mantica-Tonini e, per quanto si è capito, nel nuovo testo, circa la distinzione fra politica di cooperazione nazionale (corale e sistemica) e pura gestione delle risorse pubbliche, come pure l’assenza di ogni riferimento al superamento già presente nel dibattito internazionale della coincidenza fra aiuto allo sviluppo e cooperazione internazionale. Secondo le ONG da questi due elementi di fondo discendono molti dei limiti della legge e della definizione del ruolo della futura Agenzia.

 

Insomma, visti i tempi delineati dal vice ministro, è molto probabile che non ci sarà una seconda tappa di consultazione con una bozza del disegno di legge alla mano. Si andrà con tutta probabilità direttamente in Consiglio dei Ministri. Per eventuali emendamenti e modifiche rimarrà il passaggio in Commissione Esteri del Senato in autunno.

 


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